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Emergenza rifiuti: Chiodi pronto a denunciare gli inadempienti

Dopo Febbo, anche Chiodi minaccia la denuncia contro chi “crea” l’emergenza rifiuti. Il Governatore ha ribadito oggi la linea di tolleranza zero adottata dalla Regione contro gli inadempienti.

Enti locali e consorzi erano stati i primi ad essere messi all’indice dal presidente della Regione Gianni Chiodi: “Gli impianti sono programmati, autorizzati e finanziati dalla Regione, sono gli enti locali che dovevano e non li hanno realizzati”, aveva detto il 9 marzo, il giorno in cui ha autorizzato le riserve volumetriche delle discariche di Sulmona, Cupello, Lanciano e Chieti. Nonostante l’intervento della Giunta, i Comuni non si sono ancora riusciti ad accordare, portando la Regione ad alzare ulteriormente il tono; ieri l’assessore Mauro Febbo ha affermato che sarebbero alcuni sindaci e alcune società che gestiscono i rifiuti a voler speculare sulla situazione. Un messaggio ribadito, con tanto di minacciata denuncia all’autorità giudiziaria, dal presidente Chiodi: “Se le inerzie e le inadempienze dovessero protrarsi al punto da giustificare da parte mia un’ordinanza emergenziale per la tutela della igiene e della sanità pubblica, è’ ovvio che interverrò, ma accompagnerò il provvedimento con una denuncia agli organi competenti per verificare le responsabilità”. Mentre Montesilvano si trova con l’immondizia per strada, Chieti non concede Casoni e Pescara è costretta a spedire i rifiuti raccolti a Sulmona, Chiodi commenta sgomento: “In presenza di discariche disponibili ad accettare i rifiuti, è inaudito che rimangano i rifiuti per strada. Ed è per questo motivo che invito tutti i soggetti interessati a trovare un accordo perché i cittadini non possono pagare le scelleratezze, le inadempienze e i giochi politici, di un ceto dirigente inadeguato a tutelare i loro interessi”.

Ma oltre il commento, la Regione e il suo presidente non vanno: “E’ compito dei Consorzi intercomunali attivarsi per tempo e raggiungere gli accordi per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti”, sottolinea per l’ennesima volta, “facendo anche più di quello di avrebbe dovuto, Giunta ha individuato le quattro discariche pubbliche sulle quali conferire i rifiuti: il resto, con tutto quello che ne consegue è figlio della mancata organizzazione di chi doveva attivarsi”. Una conclusione che non si associa, purtroppo, ad una soluzione pratica.

 

Daniele Galli