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Rifiuti, il ‘Piano B’ della Regione: dar fondo alle riserve

La Regione sfodera il ‘Piano B’ per evitare l’emergenza: l’utilizzo, fino a fine anno, delle riserve presso le discariche attualmente in uso per non interrompere lo smaltimento dei rifiuti pescaresi dopo la chiusura di Colle Cese. Un periodo di respiro, coincidente con la realizzazione dei nuovi impianti sul territorio regionale.

“La Regione ha predisposto un piano operativo per l’utilizzo delle riserve volumetriche delle discariche in esercizio per far fronte alla chiusura della discarica di Colle Cese”: l’annuncio salvifico arriva dall’assessore alla Gestione dei rifiuti, Mauro Di Dalmazio, nel giorno della svolta annunciata lunedì nel corso del vertice regionale tenuto con le amministrazioni di Pescara e Chieti. Solo un’interlocuzione al tavolo di lunedì, che aveva rimandato ad oggi il pronunciamento risolutivo: domenica 11 la discarica pescarese di Colle Cese, esaurita, chiuderà i battenti, e la strada dei rifiuti dannunziani verso l’impianto teatino di Casoni era stata sbarrata dal disaccordo del Comune di Chieti. Così se dislocare l’immondizia di Pescara a Cupello, Lanciano o Sulmona suscitava il malcontento di ogni territorio chiamato in causa dallo stesso senso di aiuto reciproco che in passato si era instaurato tra Teramo e Pescara, oggi Di Dalmazio sfodera un “Piano B” che potrebbe scontentare tutti. L’annuncio dell’assessore non specifica, per ora, quali siano le “discariche in esercizio” che verranno coinvolte dalla soluzione temporanea, in ogni caso i rifiuti di Pescara, una volta chiuso Colle Cese, verranno ospitati nelle cosiddette riserve volumetriche delle discariche abruzzesi: delle “scorte” di spazio che ogni discarica conserva in casi eccezionali. E questo è uno di quei casi, seppur da più parti si è cercato di evitare il termine “emergenza”; facile prevedere che, più saranno i siti di dislocazione e più lontani saranno da Pescara, maggiori saranno i costi della  soluzione adottata in extremis.

“Il piano”, spiega Di Dalmazio, “che verrà messo a disposizione dei consorzi e verrà comunicato ai gestori, garantirà continuità dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani trattati dei comuni della provincia di Pescara fino alla fine dell’anno. Nelle more di tale periodo si prevede la realizzazione dei nuovi impianti già autorizzati dalla regione Abruzzo, alcuni dei quali interessati da contenziosi amministrativi in via di definizione”. Prendere tempo, dunque, e accelerare lo scioglimento dei nodi burocratici che tengono fermi alcuni impianti, come ad esempio quello di Atri bloccato da numerosi ricorsi; ma non basta affidarsi alle carte: “Il piano prevede altresì direttive per i Comuni per rafforzare tutte le attività di riduzione della produzione dei rifiuti e riciclo degli stessi”, spiega per ora Di Dalmazio, rimandando i dettagli del piano a venerdì mattina, quando li illusterà nel corso di una conferenza stampa a Pescara.

Chieti: apertura a metà. Coincidenza? Forse, ma proprio nel giorno dell’annuncio di Di Dalmazio, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio aveva lasciato trapelare una certa apertura della discarica di Brecciarola, Casoni appunti, al pattume di Pescara. Seppure, le parole del primo cittadino teatino sono state espresse precedentemente a quelle dell’assessore regionale: ospite in una trasmissione di una emittente televisiva locale il sindaco, insieme alla consigliera regionale del Pd Marinella Sclocco e al segretario provinciale Pd di Pescara Antonio Castricone, Di Primio ha affermato di esser disposto ad accettare temporaneamente l’immondizia non più recepibile da Colle Cese nell’impianto di proprietà del Comune di Chieti, ma precisa: “Ribadisco ancora una volta e con tutta la chiarezza possibile che non permetterò, in nessun modo, che i rifiuti che il Consorzio Ambiente Spa ha conferito fino ad oggi a Colle Cese di Spoltore, vengano smaltiti presso la discarica di Casoni. Allo stesso tempo e alla luce delle riunioni tecniche tenutesi in Regione, nonché all’appello ad una solidarietà regionale, ho dichiarato la mia disponibilità a valutare, così come abbiamo fatto per il Consorzio di Fara e per quello di Teramo, la possibilità di ricevere nel limite del 5% della residua capienza della discarica, e solo se strettamente necessario, i conferimenti da parte di Ambiente Spa”.

D’Alessandro: Vogliono l’Abruzzo come Napoli. Annunciato Consiglio straordinario. “L’Abruzzo non è molto lontana dalla problematica già vissuta da Napoli”. Drammatico il commento l Capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, che oggi ha annunciato il Consiglio regionale straordinario si terrà martedì 13 marzo, alle 15:00, per affrontare l’emergenza rifiuti in Abruzzo. ” Il caso Pescara è solo il primo campanello”, afferma D’Alessandro, “a cui ne seguiranno altri fino a vedere i rifiuti nelle strade, come a Napoli, se non si interviene prima. Mentre si risolve l’emergenza immediata di Pescara oggi bisogna evitare le altre emergenze che sono latenti, tutti le conoscono, ma fanno finta di nulla. Martedì al consiglio straordinario faremo emergere tutta la verità”. Senza mezzi termini, il capogruppo Pd accusa Chiodi e Di Dalmazio: “Temiamo, difatti, che la loro intenzione sia quella di aprire una vera e propria emergenza rifiuti, simile al modello di Napoli, con l’obiettivo di realizzare in Abruzzo un inceneritore. In questi ultimi tre anni, la Regione ha insabbiato la governance dei rifiuti con scelte avvelenate, discutibili e in controtendenza alle regioni più virtuose. È in ritardo sulla raccolta differenziata e sul revamping di nuovi impianti tecnologici per l’indifferenziato, nonostante ci siano 15 milioni disponibili per centrare questi obiettivi. Lo consideriamo, quindi, un atto politico grave perpetrato dalla maggioranza di centrodestra”. Per il Vice Presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, è necessario attivare “una programmazione regionale della gestione rifiuti”. mentre, il consigliere Giuseppe Di Luca, sostiene che “la volontà politica del centrodestra è provincializzare il problema rifiuti”. “Il Consiglio regionale straordinario sarà l’occasione per scattare una fotografia sull’attività della maggioranza svolta in questi ultimi tre anni sul problema dei rifiuti: noi presenteremo una risoluzione che formulerà alcune proposte finalizzate a risolvere la problematica dei rifiuti in Abruzzo”.

Ambiente Spa diffida la Regione. Nel calderone degli annunci odierni in merito al caso dei rifiuti pescaresi si aggiunge anche la nota invita via fax alla Regione, al Prefetto, alla Procura e alla Deco, Ambiente Spa, la Società pubblica per la gestione dei rifiuti di circa 40 Comuni pescaresi, firmata dal presidente del Cda Massimo Sfamurri:“Considerati i rapporti in essere con la società Deco Spa, avente ad oggetto il servizio di trasporto, trasbordo, trattamento e smaltimento rifiuti, il contratto in essere deve intendersi prorogato “ope legis”. La Deco Spa è tenuta pertanto a garantire il servizio pubblico in essere senza soluzione di continuità con l’attività sino ad ora prestata agli stessi patti e condizioni nelle mroe dell’esito della gara pubblica che la scrivente Società ha già avviato. Si diffida la Regione alla individuazione di un sito alternativo a Colle Cese, così come ribadito dai Comuni soci di Ambiente Spa già in data 28/02/2012, da individuarsi nell’impianto di prossimità ubicato a Casoni di Cheti, ponendo in essere tutti i provvedimenti contingibili e urgenti al fine di scongiurare l’emergenza ambientale, sanitaria ed economica di tutti i Comuni della provincia di Pescara.”

 

Daniele Galli