Promosso dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, di concerto con il presidente Gianni Chiodi ed i presidenti delle Regioni Lazio e Molise, si è tenuto a Bruxelles un incontro nel quale si è discusso della calamità che ha colpito l’intero centro Italia e nel quale è stata avanzata la possibilità della richiesta del Fondo europeo di Solidarietà (FSUE) istituito con il Regolamento Ue 2012/2002.
Chiodi ha attivato immediatamente tutti i canali e le risorse amministrative disponibili per concorrere al coordinamento della richiesta dell’intervento comunitario. La Commissione europea ha mostrato massima disponibilità nella fase di richiesta e grande attenzione per la valutazione della domanda. Presente all’incontro, oltre ai rappresentanti regionali, anche l’esperto della Commissione europea Johannes Wachter che ha illustrato le possibilità e le modalità di richiesta del fondo. “Per l’assegnazione dei fondi europei” ha commentato Chiodi “era indispensabile che venissero attivate da subito tutte le procedure idonee per dar seguito a quanto previsto dalla normativa dell’Unione. Ci siamo mossi immediatamente per mettere in atto tutte le iniziative necessarie per sostenere economicamente le attività imprenditoriali e agricole che hanno subito danni a causa della straordinaria ondata di maltempo. Da qui la necessità di una collaborazione inter-istituzionale, di un coordinamento tra Regioni che consentirà di stringere i tempi e di arrivare al più presto all’assegnazione dei fondi, così come auspicato dal Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani”.
Nel corso della riunione è stata confermata la necessità di presentare una richiesta comune di tutte le Regioni per calamità naturale di grande proporzione. In questo caso la stima globale dei danni deve raggiungere i 3 miliardi di euro, ossia la soglia minima tra danni pubblici e quelli privati, di quelli reali e quelli economici futuri stimabili e direttamente collegati all’evento. In questo caso agli eventi di questi giorni possono essere accomunati anche le eventuali calamità dei prossimi giorni e anche delle altre Regioni oggi non coinvolte. La richiesta di calamità naturale di grande proporzione dovrà essere presentata dallo stato membro (Dipartimento della Protezione Civile) entro e non oltre le 10 settimane dall’inizio della calamità (potrebbe essere preso come riferimento il decreto di calamità emesso dal Governo). Le spese eleggibili sono quelle pubbliche, cioè quelle non assicurabili dai privati, come il ripristino immediato delle infrastrutture e delle attrezzature (elettricità, rete idrica e fognaria, trasporti, viabilità, telecomunicazioni, sanità e istruzione), l’intervento della Protezione civile, dei vigili del fuoco e dei volontari, le spese per raggiungimento dei villaggi isolati, gli elicotteri, le spese per il primo intervento alle popolazioni (pasti, medicine e generi di prima necessità), la riapertura di aeroporti e porti, la protezione dei beni culturali, la ripulitura delle zone danneggiate ed eventuali danni successivi (valanghe). In questo caso il Fondo di solidarietà può intervenire fino al 2,5 per cento dei danni globali stimati (pubblici e privati). Nel caso non si raggiungesse con la stima totale dei danni la cifra dei 3 miliardi di euro, la richiesta sarebbe di disastro straordinario di carattere Regionale. Si dovrebbe comunque presentare la domanda per tutte le Regioni coinvolte, delimitando una zona unica dell’evento calamitoso che ha investito la maggioranza della popolazione e ha determinato delle ripercussioni sia sulle condizioni di vita che sulla stabilità economica della Regione: lavoro, turismo, commercio.
Le spese eleggibili sono le stesse delle calamità naturali di grandi proporzioni. In questo caso il fondo di solidarietà interviene per un massimo di 75 milioni di euro. Il riconoscimento delle spese sarà retroattivo a partire dalla data del primo giorno di calamità.
“Gli effetti nefasti dell’ondata di maltempo si fanno sentire ma sto facendo pressione sul Governo, insieme agli altri Presidenti di Regione, affinché ci sia un adeguato ristoro alle imprese colpite dall’imperversare di neve e gelo e si possa arrivare anche al differimento degli adempimenti fiscali” ha dichiarato ancora il Governatore. “Va considerato l’aspetto critico legato alle varie categorie di imprese, già colpite dalla crisi che hanno subito danni ingenti o hanno ridotto il volume di affari a causa del crollo delle vendite, all’impossibilità di approvvigionamento e alla concreta difficoltà negli spostamenti. Massima vicinanza e attenzione della Regione rispetto a quanto sta accadendo. L’incontro con il Governo ha dato garanzia riguardo alla copertura delle spese straordinarie per fronteggiare l’emergenza (in pratica i costi per i mezzi e il personale impegnato nella pulizia delle strade e i soccorsi) per cui continueremo ad insistere sulla possibilità anche di un ristoro dei danni alle imprese colpite”.