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Abruzzo, Di Stefano: ‘Decreto Terremoto, qualche luce e troppe ombre’

L’Aquila. “Vorrei capire qual era la soddisfazione del Presidente D’Alfonso quando fu emanato il Decreto Terremoto ed Emergenza Maltempo” .

Lo ha dichiarato Fabrizio Di Stefano che, questa mattina, all’Hotel Duca d’Aosta di Pescara ha incontrato la stampa per fare il punto sul Decreto terremoto che ha seguito più che da vicino come relatore in commissione ambiente, delegato dal suo gruppo parlamentare.

“Non bisogna andare troppo lontano con la memoria” ha continuato l’On. Di Stefano, “Per ricordare che all’uscita del Decreto il Presidente D’Alfonso si diceva soddisfatto, parlava di un Decreto che -…ha ben compreso le nostre esigenze- declinando l’efficacia di tutte le misure previste e sciorinando ringraziamenti agli esponenti di Governo che -…hanno contribuito a questo preziosissimo risultato-; diceva questo nonostante il Decreto fosse completamente vuoto.

In commissione, grazie anche al recepimento di alcuni nostri emendamenti presentati, dei miglioramenti ci sono stati: è stato inserito il cratere, anche se insoddisfacente, è stato inserito il danno indiretto, anche se in maniera minimale, solo 22 milioni di euro per le 4 regioni; è stata inserita la destinazione dell’8×1000 verso i beni architettonici di valenza culturale del cratere anche se, rispetto alla prima stesura dell’emendamento, l’importo è stato decurtato dell’80%.

C’è stata l’equiparazione nel cratere del danno da maltempo, con le relative frane, al danno da terremoto, ma fuori dal cratere non è stato previsto nulla.

E’ stato istituito un contributo straordinario per la casa dello studente di Teramo, anche se decurtato rispetto alla richiesta iniziale ed è stato finalmente recepito, dopo che lo abbiamo presentato nella Finanziaria del 2015 e nel Milleproroghe del 2016 un emendamento che sospende i termini in materia di sanità del ridimensionamento dell’ospedale Popoli, anche se sottoposto al tavolo di monitoraggio e quindi sempre sub-iudice e solo per Popoli.

Come detto, grazie anche al recepimento di alcuni nostri emendamenti presentati questo è stato fatto, ma tantissimo altro doveva essere recepito e non lo è stato: per i danni del maltempo fuori cratere per cui non è stato previsto nulla, per gli edifici di classe A, cioè quelli parzialmente lesionati, per cui non sono stati previsti indennizzi, per gli enti pubblici per cui hanno promesso di fare qualcosa emanando un decreto enti locali e per la zona franca per cui dobbiamo attendere un altro decreto dove hanno previsto di inserirla.

Inoltre, perché il presidente D’Alfonso ha stabilito che Penne, Civitella Casanova, Catignano, Penna Sant’Andrea e Basciano rimanessero fuori dal cratere? Perché per l’ospedale di Penne non è stata prevista una deroga, pur potendola fare? Alla luce di tutto questo, da dove viene tutta questa soddisfazione del Presidente D’Alfonso e dei Parlamentari di centrosinistra?

Ci spiegassero allora perché proprio oggi i sindaci di Teramo, Ascoli Piceno, Macerata e Spoleto, quindi di destra e di sinistra, hanno dichiarato che: –il decreto sisma è lacunoso e rischia di portare in dissesto i comuni del cratere- e si dicono: -profondamente insoddisfatti del testo del decreto sisma-terra-.

A costoro e ai tanti cittadini del cratere e fuori cratere che sono venuti a Roma a manifestare contro questo Decreto terremoto e maltempo, il Presidente D’Alfonso e i Parlamentari del Partito Democratico dovrebbero spiegare perché sono soddisfatti” ha concluso Fabrizio Di Stefano.