Trenitalia taglia: Sel annuncia una mobilitazione di politici e cittadini

treniPescara. I tagli alla linea ferroviaria da parte di Trenitalia e la soppressione dei collegamenti con importanti capitali e centri turistici del Nord e del Sud Italia spingono il centrosinistra a chiedere “una forte mobilitazione sociale, sindacale, politica e istituzionale” che abbia come obiettivo il rilancio del trasporto locale regionale.

Una soluzione per ottenere il ripristino dei treni notturni per il Nord e la fermata a Pescara di tutti i mezzi freccia bianca, arriva dalle fila del centrosinistra. Il coordinatore regionale di Sel, Gianni Melilla, invita la Giunta regionale capeggiata da Gianni Chiodi a valutare una nuova strategia per la mobilità, incentrata sull’utilizzo della linea ferroviaria in forma concorrenziale “perché non sta scritto da nessuna parte che Trenitalia abbia il monopolio del trasporto ferroviario”.
“Non è detto”, spiega Melilla, “che stando così le cose, non sia giusto mettere a gara il servizio ferroviario locale. E’ giunto il momento di una forte mobilitazione sociale, sindacale, politica e istituzionale su alcuni chiari obiettivi quali il ripristino dei treni notturni per il nord, la fermata a Pescara di tutti i treni freccia bianca, il rilancio del trasporto locale regionale, il coordinamento e l’integrazione tra trasporto su rotaia e su gomma”.
La collaborazione tra l’Abruzzo e le Marche contro i tagli di Trenitalia sulla linea Adriatica, sancita ieri mattina durante un incontro tra l’assessore ai Trasporti Giandonato Morra e il suo omologo marchigiano Luigi Viventi e con la richiesta di un incontro urgente al ministero, per Sel rappresenta “un primo passo” che andrebbe però allargato “a tutte le regioni adriatiche”. “Finalmente la Giunta Regionale comincia a muoversi”, sottolinea il coordinatore regionale di Sel, “contro le scelte inaccettabili di Trenitalia per l’Abruzzo. Finora la protesta dell’Emilia Romagna contro la soppressione delle fermate in varie città emiliane dei treni a lunga percorrenza ha trovato la giusta accoglienza di Trenitalia che ha rivisto le sue scelte. Invece l’Abruzzo ha assistito silente alla continua spoliazione di treni e di relazioni ferroviarie che hanno determinato un netto peggioramento del servizio negli ultimi anni”.
Dopo la soppressione del treno Pescara-Napoli, infatti, è stata anche soppressa la Sulmona-Carpinone e si sono persi i collegamenti con centri turistici come Roccaraso, Campo di Giove, con i paesi del Parco Nazionale della Majella e del Parco Nazionale dell’Abruzzo Molise e Lazio. Sulla Pescara-Roma ormai non viaggia più nessuno dati i lunghi tempi di percorrenza e la scarsa qualità dei locomotori. Lungo la linea ferroviaria adriatica passano dei treni a lunga percorrenza che non fermano in nessuna stazione abruzzese, neanche a Pescara, dove si fermano per cambiare il personale in servizio, ma non fanno salire i passeggeri. Inoltre sono stati aboliti i treni notturni che fermavano a Pescara e portavano a Venezia, Torino, Milano e Bolzano. Vengono chiuse ormai quasi tutte le stazioni abruzzesi e anche quelle più importanti come Pescara, Sulmona, Avezzano e Chieti vengono lasciate a sé stesse diminuendo organici e servizi.
“Eppure la Regione”, fa notare Melilla, “paga varie decine di milioni di euro per il trasporto pubblico ferroviario regionale che è ormai ridotto in condizioni pietose: meno treni e per di più sporchi e vecchi che a volte si sfasciano pure durante il viaggio. Occorre reagire con forza e far tornare alla ragionevolezza Treni Italia perchè i cittadini abruzzesi non possono rinunciare ad un servizio pubblico ferroviario degno di questo nome”.

 

Daniele Galli


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