Il piano, più volte modificato, risale al 1992. “Si tratta di un accordo importante con l’istituto ministeriale più prestigioso che si occupa di fauna selvatica e ambiente – ha osservato l’assessore alle politiche agricole Dino Pepe – sia rispetto alla fase propedeutica, sia alla successiva fase delle connesse procedure ambientali introdotto dalle copiose direttive comunitarie”. Il piano faunistico venatorio è il principale strumento di pianificazione regionale finalizzato alla programmazione differenziata del territorio a fini faunistici e venatorio; in Abruzzo fu approvato nel 1992 e da allora, salvo alcune modifiche proposte dalla province, non ha mai avuto una revisione organica.
“Oggi – sottolinea Pepe – il patrimonio faunistico è profondamente cambiato rispetto al 1992, pensiamo ad esempio alla differente presenza degli ungulati, in particolare i cinghiali, e quindi è necessario e reso improcrastinabile l’approvazione di un nuovo piano”. Tra le attività principali previste dalla convenzione ci sono il coordinamento del gruppo di lavoro per la redazione del piano e il supporto per la realizzazione della Vas, la redazione delle carte di vocazione faunistica per le specie presenti sul territorio comunale (ungulati, lepre, starna, fagiano, quaglia beccaccia, coturnice, allodola, lupo e orso), l’elaborazione di linee di indirizzo per la specie di interesse gestionale, la redazione della cartografia per i comprensori faunistici dove localizzare gli Atc e le linee d’indirizzo per gli Atc sulle attività che andranno a svolgere sia in campo faunistico che gestionale degli istituti di protezione.