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Abruzzo, delega a D’Ignazio: M5S chiede di riequilibrare Ufficio di Presidenza

L’Aquila. “Ora che il passaggio nelle fila del centrosinistra da parte del Consigliere NCD, Giorgio D’Ignazio, è definitivamente sancito ci aspettiamo che il Presidente del Consiglio Di Pangrazio ponga rimedio allo sgarbo istituzionale d’inizio legislatura e provveda quanto prima ad attribuire al Movimento 5 Stelle la giusta rappresentanza all’interno dell’Ufficio di Presidenza”.

Questo il commento del Capogruppo del M5S in Regione, Riccardo Mercante, che ha così proseguito:

“Non ci ha affatto meravigliato il nuovo ruolo di delegato al rilancio delle attività produttive nelle aree del cratere che il Presidente D’Alfonso ha voluto conferire al consigliere NCD visto che sono mesi che D’Ignazio, nonostante a parole abbia professato tutt’altro, sta appoggiando in tutto e per tutto il centrosinistra, andando in direzione opposta rispetto alla colazione di centrodestra con cui è stato eletto”.

“Mi pare – ha continuato Mercante – che, con l’attribuzione di questo nuovo incarico di collaborazione diretta con la Giunta, il passaggio alla maggioranza possa ritenersi definitivamente concluso.

Proprio per questo ci aspettiamo che il Presidente del Consiglio ristabilisca l’equilibrio all’interno dell’Ufficio di Presidenza, ove sono presenti tre Consiglieri di maggioranza e due del centrodestra, uno dei quali è per l’appunto, D’Ignazio, e provveda a nominare al suo posto un rappresentante del nostro Gruppo consiliare, visto che le buone prassi e principi di equità e trasparenza vorrebbero che fosse garantita la presenza di ogni colazione all’interno di tale Ufficio”.

“Se, ad inizio legislatura – ha concluso il Consigliere M5S – l’esclusione del Movimento 5 Stelle, in quanto gruppo consiliare di minoranza più numeroso, fu un atto di vera e propria scortesia istituzionale, oggi, con l’uscita dalla minoranza di D’Ignazio, ove il presidente Di Pangrazio non ponesse rimedio a questa situazione dimostrerebbe ancora una volta di non aver il benché minimo rispetto né nei nostri confronti e né nei confronti dei nostri elettori”.