L’Aquila. La Giunta regionale, presieduta da Luciano D’Alfonso, nella sua seduta odierna, su proposta del Servizio di Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile, ha approvato il testo del provvedimento recante “Norme per la previsione e la prevenzione dei rischi da valanga”, adottando la relativa “Carta di Localizzazione dei pericoli da Valanga – Massiccio del Gran Sasso d’Italia settore occidentale”.
Come ha spiegato lo stesso Presidente, l’iniziativa prende forza dalla Legge Regionale n. 47 del 18 giugno 1992 recante “Norme per la previsione e la prevenzione dei rischi da valanga che, tra l’altro, disciplina modalità e procedure, per la formazione della Carta di Localizzazione dei pericoli da valanga, prevedendo l’adozione delle relative misure di salvaguardia.
La carta, individua sul territorio regionale cartografato di 8.400 ettari, le aree potenzialmente a rischio per il pericolo caduta valanghe. Essa costituisce un primo reale esame delle aree in cui per conformazione morfologica ed altimetrica è probabile che si verifichi la caduta di valanghe spontanee.
Nel provvedimento approvato viene specificato che, in attesa di definire la “Carta dei rischi locali di valanga” è sospesa, a titolo cautelativo, la edificazione nonché la realizzazione di impianti e infrastrutture ai fini residenziali, produttivi e di carattere industriale, artigianale, commerciale, turistico e agricolo nonché ogni nuovo uso delle aree che comporti rischio per la pubblica e privata incolumità.
In presenza di esigenze contingenti di carattere locale ed in attesa dell’inclusione delle singole aree nelle due categorie di rischio sopra indicate, le Amministrazioni locali interessate possono procedere autonomamente, assumendo i relativi oneri ed avvalendosi della collaborazione di tecnici specializzati nella materia, ad elaborare uno studio tecnico analitico delle condizioni di rischio di un’area inclusa nella Carta regionale.
Studio di tale natura, può essere realizzato anche a cura di soggetti privati, i quali rimettono i relativi elaborati al Comune territorialmente competente per il successivo inoltro alla Regione. Inoltre, il sindaco del comune interessato, entro 10 giorni dall’acquisizione delle informazioni, dovrà notificare l’esistenza dei pericoli da valanga ai proprietari ed agli eventuali gestori degli edifici e degli impianti esistenti nelle zone segnalate.
Inoltre, il sindaco dovrà assicurare, in ogni caso, una tempestiva e completa informazione di tutti i cittadini in ordine agli effetti derivanti dalla notifica dei provvedimenti regionali, mediante idonei ed efficaci mezzi di comunicazione.
Il CO.RE.NE.VA. (Comitato Regionale Neve e Valanghe) con priorità rispetto ad ogni altro adempimento, valuta il livello di rischio relativo alle singole situazioni segnalate e formula le prescrizioni ritenute idonee, in relazione allo stato di fatto, a salvaguardare la pubblica e privata incolumità.
Qualora le condizioni di rischio siano ritenute eccezionali ed attuali, il Comitato può prescrivere l’immediata sospensione di ogni utilizzazione delle opere e delle aree, condizionandone il ripristino alla preventiva realizzazione di idonei interventi di difesa.
D’Alfonso ha infine comunicato che entro il 2018 sarà predisposto il piano completo dei rischi derivanti da valanghe che interesserà tutto il territorio abruzzese, con un investimento che ammonta a un milione e 300 mila euro che sono attribuiti da fondi nazionali.