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La dura vita del postino: le Poste abruzzesi aderiscono allo sciopero degli straordinari

Sciopero per l’intero mese di dicembre di tutte le prestazioni straordinarie e aggiuntive al normale orario di lavoro, con la sola eccezione del 16 dicembre, giorno di scadenza dell’Ici.

Lo hanno proclamato anche in Abruzzo i segretari di Cisl-Slp, Ezio Fosca, di Uil Poste, Tiziano Del Gallo, di Confsal Com, Andrea Di Berardino e Ugl Com, Tommasino Cancelli, che hanno diffuso oggi una nota in cui denunciano la “difficile situazione esistente in Poste Italiane, in particolare in Abruzzo, dove” dicono “assistiamo a continui disservizi che producono forte malcontento nella clientela e nei lavoratori postali consapevoli, non per causa loro, della cattiva qualità del servizio erogato”.

Nel loro documento i sindacalisti aggiungono che “la società di Poste Italiane è prestatore di un servizio di carattere pubblico di notevole importanza per il nostro sistema Paese e non può dedicarsi esclusivamente ad obiettivi di bilancio che non tengono conto minimamente del bene dei propri dipendenti e non punta sul miglioramento della qualità del servizio. Tale qualità è scesa perchè l’azienda tende al costante risparmio sui costi, non sostituisce il titolare portalettere assente per ferie o per altri motivi e quindi la posta rimane giacente nei vari centri di distribuzione per poi pretendere che lo stesso portalettere, al suo rientro, smaltisca in giornata tutta la posta accumulata. La corsa giornaliera del portalettere è estenuante, si esce tardi per la consegna alla clientela, la sicurezza dei mezzi è precaria e l’aumento degli infortuni sul lavoro è la naturale conseguenza. Negli uffici postali il personale viene vessato continuamente e sottoposto a stress lavorativo per le forti pressioni sulle vendite, e chiamato a continui corsi di aggiornamento al di fuori dell’orario d’obbligo. In ultimo vi è il progetto di chiudere gli uffici postali ritenuti diseconomici. Poste Italiane ha raggiunto per l’ottavo anno consecutivo un utile di bilancio, ma i benefici sono stati ripartiti solo tra i manager che hanno intascato premi che equivalgono a circa dieci anni di stipendio di un postale, al quale viene anche tolta una parte del premio di risultato del 2010, circa 220 euro in media e non si vuole rinnovare il premio per il triennio 2011-2013”.