C’è un nuovo indagato nell’appalto per la ricostruzione di palazzo Centi, sede della giunta regionale all’Aquila seriamente danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009, una commessa da 13 milioni di euro, nella quale secondo i magistrati pubblici ufficiali avrebbero favorito alcune imprese: si tratta del dirigente regionale del genio civile Carlo Giovani, de L’Aquila, (assolto per il crollo della casa dello studente nel terremoto del 6 aprile 2009), accusato di turbativa d’asta nel suo ruolo di componente della commissione amministrativa. I fatti contestati risalgono al 27 maggio 2015, giorno di pubblicazione della gara di appalto su palazzo Centi, procedimento segnato da ritardi e caratterizzato da cambi di commissari di gara.
Secondo quanto si è appreso da fonti regionali, ieri i carabinieri del Noe hanno notificato una proroga delle indagini a lui e ai due componenti della commissione di gara, i funzionari Roberto Guetti e Silverio Salvi, nomi usciti pubblicamente nei giorni scorsi perché oggetto di perquisizione.
Il primo dei due nuovi filoni si riferisce ad una vicenda legata ad un contributo pubblico chiesto e ottenuto a Giulianova per una iniziativa immobiliare nell’ambito del quale secondo l’accusa ci sarebbero state sollecitazioni nei confronti di alti rappresentanti della Regione Abruzzo, ad interessarsi della pratica in seno alla Sovrintendenza: sono indagati per corruzione aggravata in concorso con altri per un atto contrario ai doveri d’ufficio Giovanni Mosca, ingegnere, e R. C., imprenditrice di Giulianova. Non sono stati ancora notificati avvisi di garanzia a pubblici ufficiali. I fatti risalgono al luglio del 2015 a Giulianova.
Nel secondo è indagato il noto imprenditore teramano Sabatino Cantagalli, per una vicenda risalente al 2006 a Teramo: in quel periodo lo stesso era impegnato nella realizzazione del nuovo stadio di Teramo e del confinante centro commerciale Gran Sasso.
Intanto, sono stati rinviati a venerdì prossimo l’interrogatorio di Mauro Pellegrini, dell’impresa Dipe, difeso dall’avvocato Massimo Carosi, indagato nell’ambito del filone sulla gara per la ricostruzione di palazzo Centi e a data da destinarsi dell’ex alto dirigente della Sovrindenza, ora in pensione, Berardino Di Vincenzo e del figlio Giancarlo, coinvolti nello stesso filone.