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I centri abruzzesi per la cura dell’autismo rischiano di chiudere

Si prevedono tempi bui per i piccoli abruzzesi affetti da autismo. A lanciare l’allarme è stato oggi l’ex governatore Giovanni Pace, che ha lanciato un appello all’attuale presidente Gianni Chiodi chiedendo, a lui e alla sua giunta, di salvare le strutture assistenziali presenti in regione.

All’ex presidente si aggiunge anche il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, il quale ricorda che il 20 settembre scorso, dopo un incontro con la subcommissaria Baraldi, il Consiglio regionale aveva votato all’unanimità una risoluzione che auspicava proprio l’accreditamento provvisorio di queste strutture. Nella stessa seduta il capogruppo del Pdl si era impegnato, davanti alle decine di genitori presenti, a portarla in aula entro 15 giorni. Sono passati due mesi e nulla è stato ancora presentato dalla maggioranza, nonostante le nostre continue sollecitazioni. Nel frattempo la Giunta ha approvato martedì scorso una delibera che risolve, ma solo in parte, il problema per l’anno 2011, in quanto la Fondazione Il Cireneo necessita di almeno un altro milione di euro per coprire le prestazioni rese nel 2011, che l’Azienda Asl di Chieti ha dichiarato, ma non ancora formalizzato, di assumersi”.

Il problema ancora più grave, secondo Ruffini, sarà per l’anno 2012, perché “queste strutture (quali, ad esempio, i centri per l’autismo della Fondazione Il Cireneo, il Centro Primavera di Scerne di Pineto, il Centro Piccolo Principe del Ceis di Pescara, che si occupano di bambini con gravi disabilità o maltrattati) rischiano effettivamente di chiudere se entro la fine di quest’anno la Regione non sanerà una inadempienza di circa dieci anni che ha negato ad oggi la stabilizzazione di servizi che rientrano pienamente nei Livelli Essenziali di Assistenza che il Servizio sanitario regionale deve coprire”.

“Come consigliere del Pd” aggiunge “di fronte all’inerzia di questa maggioranza, mi impegno a presentare in Consiglio entro questa settimana una proposta di legge, volta ad impedire la chiusura di questi Centri, che mi auguro il Consiglio stesso approverà al più presto, come del resto si era impegnato a fare già dal 20 settembre scorso. In questo modo raccolgo anche l’invito del Presidente Gianni Chiodi, che nella seduta del Consiglio del 18 ottobre scorso mi aveva proposto la presentazione del testo. Di fronte a queste fragilità sociali, a questi bambini che chiedono il diritto a vivere una vita dignitosa e ad avere un futuro migliore, insieme alla speranza di centinaia di famiglie di ricevere cura adeguate per i loro figli, affinché da grandi ce la possano fare di più e meglio a conquistare un’autonomia di vita, non possiamo rimanere inerti, indifferenti o lavarcene le mani: dobbiamo garantire risorse ai più deboli e mettere da parte l’egoismo sociale per ritrovare il senso della comunità anche nella nostra Regione. Come già ha detto Bersani a Monti, anche se rimarrà un solo euro in cassa al Governo, questo dovrà essere speso per i disabili. Mi auguro che anche il Presidente Chiodi accolga questo invito”.