Donne e lavoro: Paolo Gatti contesta i dati di Confartigianato Abruzzo

assessore_gatti“Maglia nera all’Abruzzo per il lavoro femminile? Tutto il contrario, noi siamo la maglia rosa”. L’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti commenta così i dati riportati dal centro studi di Confartigianto sul lavoro femminile in Regione.

“Non voglio polemizzare con i centri studi delle associazioni di categoria” aggiunge “ma credo che sia necessario che tutta la classe dirigente di questa Regione applichi un metodo rigoroso nell’offrire alla società abruzzese i dati e la a loro interpretazione. Rappresentare le realtà statistiche inserendovi dentro i dati del 2008, quando molti di noi non erano neanche in Regione, è fuorviante e oggettivamente scorretto. Il 2008 è l’anno zero della crisi globale. E’ un muro che separa un prima e un dopo. Quella era un’altra fase economica, nella quale vi era un’altra classe politica al potere in Regione che credeva di vivere nel Paese di Bengodi e sperperava risorse facendo esplodere il debito pubblico. La verità dei numeri offerta dall’unica fonte inappellabile, l’Istat, ci dice che da quando ci siamo insediati, ovvero all’inizio della crisi, l’Abruzzo ha resistito e staccato le altre regioni del sud su tutti gli indicatori del mercato del lavoro. In particolar modo ha fotografato l’efficacia della nostra azione politica mirata a garantire l’incremento dell’occupazione femminile. In un solo anno infatti, il sistema produttivo regionale ha creato ben 10mila posti di lavoro in più di sole donne, con un aumento record del 5 per cento. Un risultato possibile da un lato grazie agli incentivi all’assunzione e all’autoimprenditorialità femminile che abbiamo offerto al mercato del lavoro e dall’altro grazie a una riforma del welfare regionale che ha posto più attenzione alla conciliazione vita/lavoro delle donne. La crisi c’è, nessuno lo nega, ma non possiamo seguitare a imprecare contro il buio e spegnare anche quelle poche luci di speranza che ci sono”.

 

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