Giunta alla sua 18esima edizione, l’annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute ambientale dei Comuni capoluogo italiani, realizzata in collaborazione con il Sole 24 Ore, è stata presentata oggi a Genova.
Per la prima volta la fotografia scattata dal rapporto del Cigno verde diventa tridimensionale e raggruppa i 104 comuni capoluogo in tre categorie: 15 grandi città sopra i 200mila abitanti, 44 medie città tra 200mila e 80mila abitanti e 45 piccole città sotto gli 80mila abitanti. In queste tre classifiche troviamo Pescara alla 37esima posizione delle medie città, Chieti, Teramo e L’Aquila rispettivamente alla 23esima, alla 29esima e alla 35esima delle piccole città.
I nuovi numeri dei principali comuni capoluogo di provincia d’Italia dicono che una delle prime emergenze ambientali da affrontare è quella dello smog. Non è un mistero, per Legambiente, che Pescara si avvicini palesemente al numero di superamenti consentiti all’anno dei limiti di PM10 già in primavera. Non pervenuti sono i dati di Chieti e L’Aquila, mentre Teramo si attesta in 22esima posizione.
L’Aquila e Pescara rientrano tra i 12 Comuni italiani a continuare ad avere perdite idriche di almeno il 50 per cento, mentre con il 41 per cento e il 29 per cento Chieti e Teramo si collocano rispettivamente al 33esimo e al 19simo posto della classifica delle piccole città. Pescara però è al primo posto per l’efficienza della depurazione, anche se Teramo e L’Aquila non scendono sotto il 90 per cento.
Per la produzione di rifiuti, invece, anche quest’anno i dati confermano che il raggiungimento degli obiettivi di legge è ancora lontano. Quello per il 2010, fissato al 55 per cento, non è stato raggiunto da nessuno dei quattro capoluoghi: Teramo ad è quella che si avvicina di più, con il 52,2 per cento.
Infine la densità automobilistica, che costituisce uno degli elementi più critici per le città e distingue sfavorevolmente l’Italia nel panorama internazionale, si mantiene molto alta anche in Abruzzo: 61 sono le auto per ogni 100 abitanti a Pescara, 64 a Chieti, 68 a Teramo e ben 73 a L’Aquila.
“Sono tante le insicurezze legate ad un cattivo ecosistema urbano e se ne parla sempre troppo poco” dichiara Antonio Sangiuliano, della segreteria regionale di Legambiente. “Sono innumerevoli i rischi legati al traffico automobilistico, allo smog, alla siccità e la saltuarietà dell’approvvigionamento idrico, alle costruzioni prive di standard antisismici, alla presenza di grandi impianti industriali, alla produzione e smaltimento dei rifiuti”.