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Sanità, terapia del dolore: Abruzzo fanalino di coda

Secondo un’indagine condotta dai Carabinieri del Nas, l’Abruzzo si colloca tra gli ultimi posti nella classifica delle regioni le cui strutture sanitarie si sono adeguate agli obblighi di legge relativi all’applicazione delle cure palliative e della terapia del dolore.

Su una percentuale media di adeguamento agli obblighi di legge, a livello nazionale, pari al 71 per cento, l’Abruzzo si colloca a un modesto 56 per cento, con ben 12 strutture sanitarie esaminate. Peggio fanno la Sardegna, la Calabria, la Campania, il Molise e la Puglia.

“Si tratta di una legge importante” ha spiegato il senatore dell’Idv Alfonso Mascitelli “votata all’unanimità dal Parlamento nel mese di marzo dello scorso anno e che ha potuto usufruire di risorse finanziarie aggiuntive, messe a disposizione delle Regioni per dar loro la possibilità di adeguarsi a un progetto di grande civiltà. La legge è rivolta, infatti, a tutti i malati, anche di età pediatrica, che vivono una condizione di sofferenza legata alla loro malattia e serve quindi a tutelare la qualità della vita fino al suo termine, a garantire la dignità del malato, senza alcuna discriminazione, e a dare un adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale sia alla persona malata che alla sua famiglia. Stiamo parlando di un problema che sta a cuore a tutte le famiglie, visto che ognuno di noi ha avuto nel corso della vita un proprio familiare affetto da un male incurabile e bisognoso non solo di cure che allevino sofferenze inutili, ma anche di rispetto per la propria dignità negli ultimi tempi della propria esistenza. Ancora una volta resta l’amarezza di dover constatare che noi abruzzesi siamo nel Sud per i livelli inadeguati di assistenza e siamo fuori dal Sud, quando alle altre regioni del meridione vengono concesse risorse per i progetti strategici”.