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Quotidiano “Il Centro”, scatta la protesta dei collaboratori

Scatta la protesta dei collaboratori del quotidiano “Il Centro”.

In un documento di protesta degli oltre 100 giornalisti (filtrato prima dell’invio ufficiale), vengono denunciate alcune situazioni che riguardano i nuovi contratti dall’ingresso della nuova proprietà formata da Luigi Pierangeli, Luigi Palmerini, Cristiano Artoni e Alberto Leonardi.

“Una serie di proposte vennero fatte dall’azienda nella direzione di garantire ai collaboratori una situazione economicamente più solida rispetto all’esistente, già molto precario e ridotto al minimo sindacale – si legge nella nota – dopo un mese di silenzio abbiamo ricevuto un contratto che non contiene nulla di queste promesse, ma va a tagliare pesantemente i compensi, promuovendo un passo indietro rispetto ai diritti, già ridottissimi, dei collaboratori. La Società ha inoltre deciso di togliere senza nemmeno affrontare una riflessione in merito con i diretti interessati i compensi fissi, anche a quei giornalisti che collaborano da oltre 30 anni e che costituivano comunque una piccola conquista alla quale, casomai, ambire tutti”.

Questo, nonostante i proprietari avessero fornito “garanzie sull’adeguamento dei contratti e dei compensi che a loro dire, erano mortificanti e inadeguati”.

“Eliminati i fissi, tagliati di netto i compensi, si decide di tornare indietro di cent’anni riproponendo il pagamento a pezzo. E con quali importi? L’importo ridicolo, offensivo per la dignità personale e lesivo della professionalità giornalistica (nonché della libertà d’informazione, perché c’è da capire quanto libero possa essere un giornalista pagato una miseria e quanto libero e democratico possa essere un giornale che si avvale di collaboratori letteralmente sfruttati) di 5 euro lordi”, prosegue la nota.

Il comitato di redazione ha definito il piano “inaccettabile dal punto di vista operativo e morale”.

“Noi collaboratori firmeremo (chi lo riterrà opportuno chiaramente) il contratto ricevuto; fermo restando che, se le richieste avanzate in questa sede non avranno risposta, saranno attuate forme di protesta anche eclatanti con l’obiettivo di raggiungere una risonanza nazionale”, conclude il documento di protesta.

LA REAZIONE DEL SINDACATO. “Abbiamo preso atto, non senza preoccupazione, del documento che ci è stato inviato dai collaboratori del quotidiano Il Centro e se le cifre e le condizioni sono quelli che emergono da una prima lettura dei contratti ci troveremmo di fronte ad un pesante arretramento economico e professionale in un contesto, quello del lavoro autonomo,  già fortemente deprivato di garanzie e tutele. La nuova proprietà, ne abbiamo piena contezza, ha necessità di raggiungere obiettivi di razionalizzazione della spesa e di bilancio ma così rischia di aprire un fronte conflittuale talmente ampio da recare pregiudizio allo stesso giornale. Vogliamo credere che una simile scelta sia il frutto di una riflessione cui è venuta a mancare qualche fondamentale elemento di valutazione e riteniamo quanto mai utile e urgente l’apertura di un tavolo di confronto con la proprietà e con il Direttore, con il pieno coinvolgimento del CDR, come da  nota peraltro già inviata stamattina ai diretti interessati. Il tutto per chiarire bene quali sono gli ambiti contrattuali entro i quali la legge stessa impone di muoversi”.