I segretari regionali dei partiti, che hanno deciso questa mattina di non andare in ferie proprio per la costruzione di questo progetto, hanno definito una prima agenda su cui lavorare fin dai prossimi giorni, partendo dalle primarie, dal codice di autoregolamentazione delle candidature, dai punti programmatici come lavoro, sanità e politiche sociali, ambiente, beni comuni. È stato anche stilato un primo documento comune che fungerà da base di partenza.
“L’Abruzzo ha bisogno di cambiare pagina” si legge in una nota ufficiale. “La cattiva gestione della destra alla Regione e in molti Enti locali si accompagna ad una pericolosa indifferenza verso le gravi problematiche economiche e sociali degli abruzzesi, alle prese con la più grave crisi strutturale del Dopoguerra aggravata dai pesanti ritardi nella ricostruzione post-sisma. In soli due anni e mezzo l’Abruzzo ha compiuto pericolosi passi indietro sul piano economico e industriale, annullando la visione strategica che puntava a inserire la nostra regione nel contesto dell’Italia Centrale: oggi il centrodestra sta riconducendo l’Abruzzo fra le Regioni del Meridione.A questo scivolamento sociale ed economico fa da sfondo una gestione irresponsabile delle istituzioni, con il rifiuto di ogni regola di trasparenza e confronto sia con i rappresentanti delle stesse istituzioni che con le forze imprenditoriali e sindacali. La sottoscrizione di un documento comune e l’autoconvocazione a Roma voluta da tutte le sigle del mondo del lavoro testimoniano la gravità senza precedenti della condizione abruzzese. Da noi parte oggi un appello alle energie migliori dell’Abruzzo che si rifiutano di rassegnarsi al declino della regione e credono profondamente nelle sue forze e nelle sue capacità. Oltre quello che fa emergere la destra, c’è un Abruzzo pronto a rimboccarsi le maniche per segnare una nuova via di sviluppo e crescita sostenibile”.