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Carceri abruzzesi: strutture inadeguate e sovraffollate

Pescara. “ La civiltà di un Paese si vede anche attraverso le sue carceri. Ne parliamo troppo poco, e tendiamo a dimenticare che il detenuto è una persona” così Marinella Sclocco, consigliera regionale Pd, si è espressa stamane durante una conferenza tenuta per illustrare le difficili condizioni che si vivono nei carceri abruzzesi.

Il tema più caldo che riguarda le strutture carcerarie abruzzesi è il sovraffollamento: “Una costante”, dice la Sclocco illustrando le situazioni più critiche, “il carcere di Sulmona ospita 411 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 270, con un incremento negli ultimi 3 mesi di 50 detenuti; a Vasto oltre 250 detenuti vivono in spazi costruiti per ospitarne 198 e sono gestiti con lo stesso organico che nel 2001 seguiva 150 detenuti. A Lanciano sono rinchiuse stabilmente 281 persone, più 30 detenuti transitori, a fronte di una capienza di 202, a Pescara 278 invece dei 210 regolamentari, a Teramo 340 detenuti su una capienza di 231.e su Chieti capienza regolamentare 14 detenute donna e 70 Uomini: capienza attuale 34 donne e 150 uomini”. A questo si aggiunge l’inadeguatezza di molte strutture . “Impianti elettrici fuori norma , infiltrazione d’acqua piovana, docce inesistenti. Mancanza di fondi persino per pagare le utenze”, prosegue la democratica, “A Pescara ad esempio la sezione femminile è chiusa da tempo proprio per le gravi condizioni strutturali, ma i lavori di ristrutturazione del padiglione non sono ancora iniziati. Non va peggio per chi nelle carceri ci lavora: “si pensi che a Lanciano, dove i lavoratori (172 in totale) hanno accumulato circa 7.200 giorni di ferie non godute, ossia oltre 41 giorni di ferie a testa in media, con punte di 100 giorni in alcuni casi, e a Sulmona, dove si registra un accumulo di 9.000 giorni di ferie non godute su un personale di circa 300 unità con una media di 30 giorni a testa”, conclude Marinella Sclocco.

 

Daniele Galli