Petrolio nel mare Adriatico: la Regione Abruzzo non si oppone alla trivellazione?

petrolio_pescara_montesilvano_francavillaLa regione Puglia, i comuni di Vieste, Peschici, Manfredonia, Rodi Garganico, Vico Garganico, Termoli, Vasto, Legambiente, Italia Nostra e il WWF impugneranno, davanti al TAR del Lazio, il decreto del Ministro dell’Ambiente e dei Beni Culturali che autorizza l’inizio delle attività petrolifere nel basso Adriatico. La concessione interessata è la d505 della ditta irlandese Petroceltic che potrebbe effettuare “sondaggi sismici” fra Vasto, Termoli e le isole Tremiti e iniziare così il suo iter verso la trivellazione permanente di idrocarburi nel mare Adriatica.

Per Maria Rita D’Orsogna, Docente al Dipartimento di Matematica della California State University a Northridge, “sussiste parallelamente una concessione del tutto simile, la d507, con cui la Petroceltic intende iniziare attività esplorativa con l’obiettivo finale di estrarre idrocarburi al largo delle costa di Pescara, Montesilvano e Francavilla. Colpisce molto la differenza fra l’attivismo delle amministrazioni del basso Abruzzo, Molise e Puglia rispetto al quasi totale silenzio di quelle del pescarese  di fronte a questa nuova minaccia per la salute, per il turismo e per la pesca, e come sempre colpisce il silenzio assordante della Regione Abruzzo sul tema petrolio”.
D’Orsogna invita il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, e il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma ad “attivarsi al più presto con i procedimenti di ricorso al TAR, prendendo esempio dagli amministratori pugliesi e di Vasto che si sono adoperati contro la Petroceltic a prescindere dal colore politico”. Un appello anche al presidente della Regione affinché mostri più “coraggio, leadership e voglia di difendere la sua gente e il suo elettorato. Se la regione Puglia presenta ricorso al TAR per salvare le isole Tremiti dalla Petroceltic, perché non può farlo altrimenti la regione Abruzzo per salvare Vasto e Pescara?”

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