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Sanità terremotata: l’Idv Abruzzo dice basta

Una sanità necessariamente da “ricostruire”. È questa la posizione dell’Idv Abruzzo sul sistema sanitario regionale. Un concetto approfondito questa mattina, in una conferenza stampa che si è svolta a Pescara, alla presenza dei vertici locali di partito, come il capogruppo Carlo Costantini, il senatore Alfonso Mascitelli e l’onorevole Augusto Di Stanislao, oltre ai consiglieri regionali dell’Idv.

“Siamo giunti a un punto di non ritorno” ha detto Costantini. “E’ ora di voltare pagina. Chiodi per due anni è rimasto attaccato alla poltrona di Commissario alla Sanità per tenere unita una maggioranza che diversamente si sarebbe letteralmente sgretolata sulla spinta di interessi di correnti e lobby, che è riuscito ad alimentare da solo, grazie ai poteri commissariali, di fatto ricattando la propria maggioranza con un ragionamento molto semplice: se vuoi che i tuoi interessi vengano tutelati, ci penso io, ma in contropartita stai al posto tuo”. Un giudizio duro quello di Costantini, secondo cui “tutto questo è avvenuto sulla pelle dei cittadini, con danni irreversibili che si riveleranno nel tempo. Chiodi dice di portarsi dietro questo fardello per finalità nobili, ma in realtà lo fa per finalità ignobili: utilizzare il potere che ne deriva, per alimentare una nuova frontiera del potere clientelare, lobbista e massonico, che vede un’unica persona decidere tutto in ambito sanitario. Abbiamo già chiesto in Conferenza di Capigruppo al presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, di ripristinare la legalità e dovrebbe avere il coraggio di fare con Chiodi quello che Napolitano fa con Berlusconi quando esagera. Ed ora Chiodi ha esagerato: non lo dice più solo l’opposizione, lo dicono anche i magistrati amministrativi”. Il riferimento è alle recenti sentenze del Tar Abruzzo, l’ultima della quale ha respinto il Piano di riconversione dell’ospedale di Guardiagrele. “Chiodi per sapere quello che deve fare non deve andare a Roma, deve venire in Consiglio Regionale e fare le leggi di cui la sanità abruzzese ha bisogno”. E dopo aver segnalato alla Corte dei Conti i pericoli per il bilancio regionale, Costantini aggiunge che, se non si torna nella legalità (ossia potere legislativo al Consiglio Regionale), presenterà anche un esposto ai Procuratori della Repubblica di Pescara e L’Aquila. “In questa situazione ingovernabile, sembrerebbero perderci tutti, in realtà qualcuno ci guadagna e ci si sta arricchendo, come è avvenuto in passato e come sta continuando ad avvenire con Chiodi”. Cosa chiede, dunque, l’Italia dei Valori? “O Chiodi attivi il Piano del rientro del 2007 oppure venga in Consiglio per farne uno nuovo e lasciare la poltrona da Commissario”.

Il senatore Mascitelli affronta poi altre criticità del programma operativo. “Il primo aspetto” spiega “è che è saltato il tavolino della sanità: avevano costituito con il programma operativo 2010, pubblicato sul Bura il 5 settembre 2010, il tavolo dell’Abruzzo che doveva occuparsi della politica sanitaria. E sapete quali erano i membri? Il presidente Commissario, l’assessore alla sanità che non c’è e nessuno si è accorto della sua assenza e il sub commissario. Erano sostanzialmente due persone, quindi un tavolino fatto esclusivamente da Chiodi e dalla Baraldi. Noi presenteremo, io in Senato e Di Stanislao alla Camera, una interrogazione parlamentare per chiedere la immediata revoca del commissario ad acta per palese violazione dei doveri e obblighi di attuazione del piano di rientro de deficit sanitario, l’unico in vigore in Abruzzo, che è stato votato e approvato dal centrosinistra. Perché c’è un fatto molto grave e molto importante: quando Chiodi dice che andrà a Roma per capire quali sono le sue prerogative e le sue competenze dimostra di non saper leggere l’italiano. La delibera con la quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri dà i 10 punti di competenza e di funzioni parla del fatto che il commissario per il piano di rientro può revocare o modificare provvedimenti regionali approvati dalla Regione in carenza o difformità del preventivo parere di approvazione dei Ministeri competenti. Bene, il piano di rientro che era stato approvato dalla precedente Giunta di centrosinistra aveva avuto il nulla osta dal Ministero della Sanità e dal Ministero dell’economia, quindi Chiodi doveva semplicemente attuare quel piano di rientro, non poteva né revocarlo, né modificarlo, in quanto era perfettamente concorde alla prospettive del Ministero della Sanità e da quello dell’Economia. Quindi dice il falso quando sostiene che non sa qual è il suo ruolo. Non legge neppure quello che scrive lui: nel programma operativo 2010, dice espressamente che gli interventi da perseguire sono la riprogettazione della rete ospedaliera, ma dice anche il potenziamento della rete di assistenza ex ospedaliera (sulla quale no è stato fatto nulla) assistenza emergenza/urgenza (sulla quale non è stato fatto nulla) riprogettazione della rete degli ambulatori pubblici e privati (sulla quale non è stato fatto nulla). Lui non attua neppure quello che scrive nei suoi programmi operativi”.

E conclude: “Anche La promessa che era stata fatta della costruzione di 5 nuovi ospedali in Abruzzo con le risorse ex art. 20, 266 milioni, sarà l’ennesima bufala”.