Nel DPCM si sottolinea chiaramente come nella regione Abruzzo non sono presenti impianti di incenerimento operativi mentre vi è un prevalente ricorso allo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e assimilati’.
Lo dichiara in una nota il Coordinamento regionale Abruzzo di Noi con Salvini.
‘La regione è oggetto di procedura d’infrazione n. 2015/2165 relativa ai Piani di gestione dei rifiuti per violazione dell’art. 28, paragrafo 1 della Direttiva 2008/98/CE poiché non ha rispettato il termine dei sei anni previsto da tale disposizione.
La regione Abruzzo presenta un fabbisogno di incenerimento residuo pari a 121.069 tonn/anno; siccome il vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti prevede che l’incenerimento di frazioni non altrimenti riciclabili in impianti dedicati é ammissibile al raggiungimento della media regionale del 40% di raccolta differenziata e visto che ad oggi tale livello si attesta sulla percentuale del 46,1%, ecco che la regione é stata individuata da Renzi per la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento di capacità pari a 120.000 tonnellate/anno di rifiuti urbani e assimilati tale da soddisfare il relativo fabbisogno residuo regionale.
Il Movimento NcS in Abruzzo si batterà sia per difendere ambiente e salute dei cittadini, entrambi messi a rischio da una gestione dei rifiuti colpevole di D’Alfonso e del PD, oggi certificata, sia per pretendere una gestione finalmente trasparente, efficiente ed economicamente sostenibile del sistema rifiuti abruzzese’, si legge in conclusione.