Pescara. ‘Sorprendono le parole di Rita Bernardini in merito alla non ancora avvenuta elezione a Garante dei detenuti abruzzesi. Ma ciò è esclusivamente addebitabile ad una incredibile norma statutaria, quindi impossibile da modificare in breve tempo, che prevede una maggioranza qualificata di 21 voti. Come noto la maggioranza esprime 18 voti in Consiglio e la norma consegna dunque all’opposizione il diritto di veto.
Maggioranze così vincolanti sono previste nell’ordinamento, ad esempio per i giudici della Corte Costituzionale, ma in quel caso – trattandosi di un organo collegiale – è possibile trovare un’intesa sulla composizione. Nel caso di specie, trattandosi di un organo monocratico non si consente ad una maggioranza che ha vinto le elezioni (e dunque che ha diritto di scegliere) la nomina senza il contributo di almeno tre voti dall’opposizione. E’ nostra intenzione cambiare questa norma cloaca, poiché deve prevedersi per le nomine monoelettive la maggioranza semplice alla terza votazione, altrimenti il sistema impazzisce’.
Lo sostiene il coordinatore della maggioranza in Regione, Camillo D’Alessandro, replicando alle parole di Rita Bernardini, da tempo in attesa di essere nominata garante dei detenuti abruzzesi.
‘Parlo da coordinatore della maggioranza: la storia secondo cui mancherebbero al nostro interno i numeri non solo non è vera ma è possibile provare il contrario. Stupisce infine come esponenti del Partito Radicale abruzzese – mi riferisco a Ricardo Chiavaroli, già consigliere regionale uscente e candidato con Forza Italia – non riescano a convincere dopo mille passaggi i propri rappresentanti a votare non certo un nome di parte ma una competenza nazionale indiscussa quale Rita Bernardini’, conclude D’Alessandro.
‘In relazione alle dichiarazioni rilasciate dalla dott.ssa Rita Bernardini per la sua mancata elezione a Garante dei detenuti nella Regione Abruzzo, è mio dovere sottolineare che la sua candidatura, sostenuta dal Presidente D’Alfonso e dalla maggioranza consiliare, non ha consentito ad oggi l’elezione e l’istituzione effettiva del Garante dei detenuti’–
Il Presidente poi ha continuato: ‘La proposta della elezione della dott.ssa Bernardini, avanzata nel rispetto più assoluto della figura dell’on. Marco Pannella, e delle sue fondamentali battaglie civili, non ha trovato finora il numero dei voti necessari in Consiglio superiori a quelli espressi dalla sola maggioranza.
In ragione della più recente disponibilità ricevuta, dai gruppi consiliari, per mio impegno personale oltre che per il mio ruolo istituzionale e d’intesa con il Presidente d’Alfonso, ho cercato nei giorni scorsi di interloquire costruttivamente al fine di determinare la definitiva soluzione attraverso una nuova e più larga definizione della proposta nella prerogativa del Consiglio regionale. Per ciò che riguarda la sua persona, la dott.ssa Bernardini è stata da me costantemente informata delle interlocuzioni in corso’.
‘Auspico e spero che le notizie riportate dalla stampa non rendano più difficoltosi gli approfondimenti e le valutazioni che io ho sottoposto ai Consiglieri regionali – conclude Di Pangrazio – al fine di formalizzare al più presto la soluzione, considerando l’alto valore civile e d’innovazione istituzionale che la elezione del Garante potrà costituire per la nostra Regione’.