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Abruzzo, Consiglio dei Ministri approva fine commissariamento della sanità

Roma. Il Consiglio dei ministri ha approvato la fine del commissariamento della sanità della Regione Abruzzo.

Lo annuncia il presidente Luciano D’Alfonso, all’uscita da Palazzo Chigi al termine della riunione.

‘Ci riprendiamo il nostro destino – risponde a chi lo interpella – siamo la prima Regione uscita da un commissariamento durante nove anni.

Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi sia di riordino dei conti che di performance per qualità e quantità di servizi alla salute’, sottolinea.

E’ la prima Regione italiana, tra quelle commissariate, ad aver concluso la procedura. Già in mattinata la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva dato parere favorevole all’uscita dal commissariamento.

“E’ un risultato che ci riempie d’orgoglio – commenta l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci – frutto di un lungo lavoro, che negli ultimi due anni ha visto questa amministrazione regionale lavorare senza sosta per restituire agli abruzzesi la gestione della sanità. E un ringraziamento va al presidente Luciano D’Alfonso e alla struttura commissariale per la fiducia che hanno riposto in me. Oltre, naturalmente, al prezioso lavoro di accompagnamento, indirizzo e monitoraggio reso dai ministri dell’economia, delle finanze e della salute, e delle strutture tecniche competenti. Ci sono stati momenti difficili, ma tutte le scelte che sono state prese, avevano l’unico obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta sanitaria ai nostri utenti”. Ma quali sono stati i fattori principali che hanno portato alla fine del commissariamento? Tra il 2014 e il 2016, l’assessorato regionale alla sanità ha collaborato con la struttura commissariale, operando principalmente su 5 ambiti di intervento: la programmazione sanitaria, la riorganizzazione delle reti del servizio sanitario regionale, la definizione dei percorsi assistenziali, l’aspetto economico-finanziario, il miglioramento dei livelli essenziali di assistenza (i Lea). Per quanto riguarda la programmazione sanitaria, negli ultimi tre anni, oltre al piano di riqualificazione del sistema sanitario regionale (che ridisegna completamente l’architettura dell’organizzazione abruzzese), la Regione ha approvato il piano di prevenzione 2014-2018, i protocolli Sten e Stam, oltre all’istituzione del registro regionale dei tumori. Accanto a questi strumenti, sono state varate misure che hanno contribuito al miglioramento della gestione, come la dematerializzazione delle prescrizioni farmaceutiche, il contenimento della spesa per il personale, l’erogazione dei farmaci “off label” per le malattie rare. Sul fronte della riorganizzazione delle reti, l’Abruzzo è stata la prima Regione a varare il riordino della rete ospedaliera secondo le prescrizioni del DM 70/2015 (il decreto “Lorenzin”). Un atto che era stato preceduto dalla rimodulazione dei punti nascita, dalla riorganizzazione della rete dei servizi territoriali, di quella della salute mentale e dell’emergenza-urgenza.

“Sono stati punti – continua Paolucci – su cui lo scontro politico è stato duro, ma oggi possiamo dire con certezza che riconsegniamo all’Abruzzo una sanità che può competere con gli standard di quelle Regioni italiane, da sempre considerate esempi da seguire e imitare”. Fino a poco tempo fa, in Abruzzo mancavano percorsi diagnostici definiti, rispetto ai quali i cittadini-utenti non conoscevano punti d’accesso e modalità di assistenza. Oggi questa tendenza è stata invertita e sono già stati approvati, tra gli altri, i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali per il diabete, per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino e per il tumore del colon retto. Un particolare impegno è stato riservato, naturalmente, ai conti della sanità: i Ministeri delle Finanze e della Salute hanno certificato che il sistema sanitario abruzzese è in equilibrio. Nel 2014 e nel 2015, sono stati destinati al ripiano totale delle perdite pregresse delle Asl, oltre 415 milioni di euro e sono stati contestualmente migliorati i tempi di pagamento dei fornitori. Gli ultimi due dati salienti riguardano il punteggio dei Lea, passato da 145 del 2012 a 163 del 2014, e la riduzione dell’inappropriatezza dei ricoveri, scesa al 14 per cento del 2015, a fronte del 25 per cento del 2012. “Ora si apre una nuova fase – conclude Paolucci – che ci vedrà impegnati su nuove e altrettanto importanti sfide. Non posso, però, oggi non ringraziare tutti i cittadini abruzzesi e gli operatori del mondo della sanità. E, infine, ma non ultimi, i dipendenti dell’assessorato regionale alla sanità e dell’Agenzia sanitaria regionale, che hanno lavorato con passione e dedizione, nel rispondere efficacemente alle tante prescrizioni che in questi anni ci arrivavano da Roma”.

ABRUZZO ESCE DAL COMMISSARIAMENTO, FORZA ITALIA: ‘ORA CANCELLIAMO LA MAGGIORAZIONE IRPEF’

“Ringraziamo il presidente Toti vice presidente della Conferenza Stato – Regioni per le belle parole spese nei riguardi della nostra Regione per l’uscita dal Commissariamento. Chiaramente il riferimento è al lavoro svolto dal Governo Chiodi che ha prodotto questo importante risultato che sarebbe stato raggiunto comunque indipendente dalle decisioni dell’attuale Giunta regionale di centrosinistra. L’uscita dal Commissariamento sarebbe stata possibile anche senza quei provvedimenti scellerati che stanno penalizzando fortemente gli abruzzesi vedi l’introduzione dei ticket socio-sanitari, la chiusura dei punti nascita, di alcuni ospedali e il ridimensionamento di altri”. E’ quanto dichiarano con una nota i Consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia che aggiungono: “Al termine di questo processo sono due i punti sui quali siamo fermamente determinati: in primis la cancellazione della maggiorazione dell’addizionale Irpef, varata sotto la Giunta Del Turco e obbligatoria in virtù del piano di rientro. Richiesta che avevamo già avanzato in Consiglio regionale. Con l’uscita dal Commissariamento, il Consiglio regionale si riapproprierà delle sue prerogative in termini di programmazione sanitaria. In Aula noi porteremo avanti la nostra battaglia per difendere il diritto alla salute di tutti gli abruzzesi impedendo che si continui sul depauperamento delle strutture sanitarie presenti sul nostro territorio, sia sulla costa sia nelle aree interne”.