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Abruzzo, medici costretti a verificare reddito pazienti. Palomba (IdV): “Solo disagi”

L’Aquila. “A dispetto delle dichiarazioni esternate a più riprese da Berlusconi e dai suoi ministri, Brunetta e Calderoli, le norme varate dal governo raddoppiano la burocrazia e obbligano i medici ospedalieri e di famiglia a una serie di adempimenti insostenibili, che renderanno la vita ancor più difficile ai medici stessi, ma soprattutto agli ammalati”.

E’ quanto dichiara il vice presidente della Commissione regionale Sanità, Paolo  Palomba (Idv). Stando a quanto spiegato dal politico, infatti, a partire dal 1 aprile 2011, i medici saranno costretti a verificare il reddito dei loro pazienti, l’anno di riferimento del reddito e la necessità o meno di un’autocertificazione, procedure che competono normalmente a funzionari dell’INPS o dell’Azienda sanitaria.

“I medici ospedalieri e gli specialisti, nella maggioranza dei casi” tuona Paolmba, “non dispongono di supporti informatici adeguati a svolgere correttamente i nuovi e complicati adempimenti richiesti, né è ragionevolmente ipotizzabile che ne potranno disporre entro il mese di aprile. Inoltre occorre considerare che gli elenchi a disposizione dei medici sono fermi ai redditi 2008 non contengono tutte le informazioni reddituali e non tengono conto dei nuovi disoccupati e cassintegrati. E così i pazienti dovranno districarsi in un vero e proprio labirinto, che li porterà prima dal medico, poi al distretto per l’autocertificazione, poi da qualche patronato per il controllo dei redditi dei familiari, poi ancora dal medico (sempre che vada tutto bene) per ottenere l’agognato riconoscimento dell’esenzione.?C’è dunque un aspetto quasi comico, o piuttosto tragicomico della vicenda, visto che purtroppo saranno interessati anche pazienti affetti da gravi patologie, i quali certamente non avranno voglia o possibilità di fare i conti con una burocrazia che, purtroppo soltanto a parole, si dice sempre di voler ridurre”.

Alla luce di queste riflessioni, Palomba ha pertanto chiesto al presidente della Regione Gianni Chiodi di bloccare una procedura “che a breve risulterà sicuramente complicata, ingestibile, iniqua e che metterà in grave disagio gli utenti, soprattutto quelli più deboli come gli anziani, relegando i medici ad una funzione sempre più lontana dalla loro professionalità”.