L’Aquila. Alla luce dell’ultimo grave incidente automobilistico causato dai cinghiali sulle strade statali della Regione Abruzzo,
‘In queste ore due persone lottano tra la vita e la morte dopo avere tentato di evitare tre cinghiali che occupavano indisturbati una corsia della Strada Statale 652 Fondovalle Sangro.
Ora più che mai – dichiara Olivieri – si rende necessaria e indifferibile una presa di coscienza da parte delle istituzioni sulle problematiche relative alla diffusione del cinghiale, che stanno interessando tutto il Paese e gran parte dell’Europa, ma che in Abruzzo sono più critiche e diffuse che altrove, per via della capillare promiscuità di vaste aree protette con i territori a caccia programmata e quindi di territori a diverse finalità e impostazioni di gestione della fauna selvatica’.
‘Gli studi di settore, condotti con la collaborazione di numerose associazioni venatorie e di organizzazioni di coltivatori diretti dei comuni dell’Alto e Medio Sangro, ci hanno consentito di accertare che la criticità della sovrappopolazione del cinghiale (e gli altri Ungulati selvatici) sul territorio abruzzese, con particolare riferimento agli impatti sulle economie agrarie, deve essere affrontata prioritariamente attraverso una riqualificazione dell’intero impianto normativo e di pianificazione della gestione faunistico-venatoria regionale e non con l’adozione di misure estemporanee e provvisorie, quando non isolate dall’impianto strutturale amministrativo di competenza della Regione’, insiste.
Pertanto la risoluzione del Consigliere Mario Olivieri impegna la Regione Abruzzo a predisporre, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, un tavolo permanente Regione-Aree protette nazionali per la concertazione e la condivisione di un programma di gestione del Cinghiale e degli altri Ungulati selvatici in Abruzzo, promuovendo, soprattutto, l’adozione di misure operative gestionali univoche e risolutive in tutti i territori e accelerare la redazione del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale, ripensare e riscrivere le leggi nazionali e regionali di settore, adeguandole alle mutate realtà socio-economiche della nostra regione.