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L’Abruzzo pensa alla Macroregione Adriatica

La Regione Abruzzo guarda con interesse al progetto della Macroregione Adriatica che, in una prospettiva non molto lontana, potrebbe rappresentare certamente una risposta alle comuni esigenze di rendere i territori regionali più forti e competitivi, con un maggior potere contrattuale sia nei confronti del Governo Italiano che della Comunità Europea. 

“Pensiamo anche alla grande capacità di poter attrarre quei finanziamenti a Bando che, una volta esauriti i Finanziamenti Strutturali POR-FESR, saranno gli unici a poter arrivare dalla Comunità Europea. Naturalmente – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione – occorrono strumenti capaci di fare massa critica rispetto ad altre realtà Europee. Certamente i Poli di Innovazione potranno dire la loro, però per opere di grande respiro infrastrutturale o particolarmente strategiche occorre dotarsi di strumenti come le alleanze tra istituzioni regionali. La Macroregione Adriatica, Marche, Abruzzo e Molise va proprio in questa direzione”.

Castiglione continua specificando i dettagli dell’iniziativa. “La Regione Abruzzo, contro ogni strumentalizzazione e iniziative da primi della classe, ha avviato nei fatti progetti concreti e sinergici, ne è la conferma l’accordo sottoscritto pochi giorni fa dal nostro Presidente, Gianni Chiodi, con le istituzioni delle Marche e del Molise per la realizzazione della dorsale Pedemontana Marche-Abruzzo-Molise. Ma anche il progetto sull’Energia Powered va nella giusta direzione, cioè definire le strategie condivise dalle regioni delle due sponde dell’Adriatico, università e privati, per scrivere le linee guida su come realizzare i Parchi Eolici del Mare Adriatico”.

 Nei primi giorni di aprile Castiglione incontrerà il collega delle Marche, la dottoressa Giannini, per definire progetti comuni nel settore pelletteria, che vedono le aziende abruzzesi in perfetta sinergia e sintonia con quelle marchigiane, specialmente nel mercato Cinese. “E’ mia intenzione – conclude l’assessore allo Sviluppo economico e vice presidente della giunta regionale – farmi interprete anche di voler istituire un tavolo permanente delle regioni adriatiche, Marche Abruzzo e Molise, per coinvolgere gli attori attivi del tessuto economico, le Università e i Centri di Ricerca, in modo da avviare opportuni scambi di conoscenze e pratiche economico industriali. Questo sta a significare che la Regione Abruzzo riconosce lo strumento della Macroregione Adriatica quale elemento strategico per l’oggi e ancor di più per il futuro, ma il tutto deve essere calato dentro un metodo di lavoro comune e condiviso, dentro un sistema che faccia capire che le solitudini e la non collaborazione istituzionale evocano solo le categorie della debolezza, una inutilità orgogliosa che non ci appartiene. Con questo voglio dire che se di sistema vogliamo parlare, se di metodo istituzionale vogliamo parlare, se di Macroregione Adriatica vogliamo parlare quale strumento per penetrare in sistemi dove mai potremo presentarci, o per addivenire a soluzioni in modo sinergico per il bene dell’intera area adriatica, questo deve estendersi a tutto ciò che fa sistema ed anche nel campo sanitario, dove di fronte al problema della mobilità, attiva e passiva, le Marche sono, per ora, poco collaborative”.

 Il metodo di lavoro della Macroregione Adriatica dovrebbe anche portare alla conclusione degli accordi di confine, più volte sollecitati, in materia sanitaria.