“Chiodi è un perfetto esecutore di ordini romani (Berlusconi) e abruzzesi (Piccone e Di Stefano)”. E’ il commento rilasciato dal vice Capogruppo regionale dell’IdV, Cesare D’Alessandro dopo la notizia relativa alla nomina di Mario Amicone all’Arta, l’Agenzia per la Tutela Ambientale.
“Nulla da eccepire sull’interessato, né per l’anagrafe né per il curriculum”, continua il Consigliere dell’IdV, “se non fosse che Chiodi dimostra ancora una volta la sua duplice veste: dottor Jeckill quando si trova al cospetto del Consiglio regionale; mister Hyde quando si trova ad operare in Giunta regionale”.
La riforma dell’Arta, spiega D’Alessandro, “è stata approvata consegnando nuovi poteri al direttore dell’Agenzia, il quale adesso, oltre a fornire l’indirizzo programmatico, avrà anche il più ampio potere sui dirigenti, dovrà garantire l’imparzialità nei confronti delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti privati in un settore delicato com’è quello dell’ambiente. La motivazione? Largo ai giovani, l’uomo giusto al posto giusto. Oggi, alla prova dei fatti, Chiodi nomina Mario Amicone all’Arta”.
E ancora. “A inizio legislatura Chiodi aveva promesso meritocrazia e rinnovamento. Quelle promesse da marinaio, così facilmente elargite, avevano convinto l’Assemblea regionale e ci si aspettava un comportamento conseguente, con la nomina di un tecnico di alta qualità preposto alla tutela ambientale della regione. Un ruolo che mai come in questo momento, in Abruzzo, riveste la massima importanza. Certamente Amicone conosce l’ambiente, il suo ambiente, quello politico, di destra e di sostegno elettorale all’attuale presidente della Giunta. Nulla di più! E allora, Chiodi faccia ammenda, la smetta di arringare il Consiglio e prendere in giro gli abruzzesi. Dopo aver ottenuto il via libera alla riforma, dopo i tanti paroloni sulla meritocrazia, è arrivato a conclusioni che fanno rimpiangere il peggio della partitocrazia”.