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Abruzzo, aumenta la cassa integrazione: persi oltre 33mila posti di lavoro

Aumentano in maniera sempre più preoccupante le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps in Abruzzo: solo nel periodo gennaio-febbraio 2011, sono state 4.327.349, un dato nettamente peggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando era state 3.156.429, registrando, dunque, un aumento del 37,1%. L’allarme è stato lanciato da Sandro Giovarruscio della segreteria regionale Cgil.

In particolare, le province di Chieti e L’Aquila segnano un incremento, la prima con 1.475.259 ore, l’altra con 1.692.118 . In leggera diminuzione, invece, Pescara (236.552) e Teramo (923.420). Ma bisogna anche segnalare l’aumento delle ore di cassa integrazione in deroga (utilizzata dalle imprese prive di ammortizzatori sociali) passata da 876.222 a 2.422.512. Delle 1.457.670 ore di cassa in deroga registrate nella sola provincia dell’Aquila, ben 1.164.690 si sono avute nell’industria.

“Un’ulteriore prova” spiega Giovarruscio “della crisi gravissima che sta interessando questo territorio. D’altra parte vale la pena di ricordare che l’aumento complessivo della cassa integrazione in deroga significa che molte imprese hanno già esaurito la cassa integrazione ordinaria e straordinaria. La proroga della cassa integrazione in deroga per tutto il 2011 e gli ulteriori provvedimenti adottati dalla giunta regionale e dal Cicas vanno nella direzione giusta ma non sono sufficienti per fronteggiare una crisi occupazionale a dir poco drammatica: i posti di lavoro già persi in Abruzzo sono otre 33mila, mentre in cassa integrazione ci sono mediamente 16mila lavoratori. E’ quindi necessario avviare un confronto che porti alla realizzazione di un Piano straordinario per il lavoro e l’occupazione che metta al centro il consolidamento e l’innovazione delle industrie abruzzesi, lo sviluppo e l’ammodernamento di alcuni settori (assetto idrogeologico, economia verde, energie rinnovabili, turismo, manutenzione edilizia ed urbana, banda larga, ecc.), la individuazione di strumenti a favore del lavoro giovanile, la realizzazione di percorsi di stabilizzazione dei lavoratori precari pubblici e privati, la regolamentazione dei tirocini formazioni e degli stage, l’approvazione di una legge regionale contro il lavoro nero e quello sommerso”.

“Prendiamo atto dei dati estremamente gravi diffusi dalla Cgil Abruzzo sul drammatico aumento di circa il 37% delle ore di cassa integrazione relativo al periodo gennaio-febbraio 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e siamo pronti a sostenere le proposte lanciate dal sindacato per rimettere al centro del confronto politico regionale la questione del lavoro”. Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri del gruppo regionale dell’Italia dei Valori. “I 33mila posti di lavoro persi in Abruzzo e i 16mila lavoratori in cassa integrazione sono numeri che impongono alla politica di fare ognuno la propria parte: per questo chiederemo alle forze di centrosinistra e a tutto il Consiglio Regionale di metterci insieme e da subito di cominiciare a lavorare per il Piano Straordinario per il lavoro e l’occupazione. Noi dell’Italia dei Valori raccogliamo l’invito della CGIL che ci trova d’accordo a sostenere una legge regionale contro il lavoro nero e quello sommerso e a dare il nostro contributo per promuovere tutti gli strumenti volti a favorire il lavoro giovanile e la realizzazione di percorsi di stabilizzazione dei lavoratori precari pubblici e privati e la regolamentazione dei tirocini formazioni e degli stage. E’ arrivato il momento di rimettere al centro dell’azione politica regionale la questione del lavoro e l’Italia dei Valori, come sempre, farà la sua parte”.