Per questo, D’Alfonso ha chiesto alla giornalista un risarcimento, “per il ristoro dei danni morali e materiali”, in sede di conciliazione obbligatoria, compreso nello scaglione tra 50 mila e 100 mila euro.
“La cosa desta sbigottimento, non tanto per l’asimmetria dell’iniziativa del Presidente della Regione (un blog è pur sempre un blog, non un grande mezzo di comunicazione), quanto perché ritiene fatti e commenti giornalistici lesivi della ‘posizione istituzionale più alta nella Regione, già impositiva come tale di un rispetto verso la sua persona consono all’elevatezza della carica e funzione’. Insomma, il Presidente della Regione, secondo questa personale grammatica dell’onore istituzionale, diverrebbe intoccabile e irreprensibile anche sotto il profilo della critica politico-amministrativa. Se vi sono commenti che il Presidente della Regione ritiene diffamatori, farebbe bene, semmai, a tutelare la sua reputazione, istituzionale e personale, in sede penale, ma lasci stare la critica giornalistica, anche irriverente, perché essa è valore fondativo delle libertà civili e democratiche. Il legittimo esercizio di questo diritto insopprimibile non può costituire elemento di intimidatorie richieste risarcitorie per supposti danni alla nominale e mera distinzione di ruolo o di carica” lo hanno dichiarato Stefano Pallotta, Presidente Ordine Giornalisti d’Abruzzo, e Paolo Durante, Segretario Sindacato Giornalisti Abruzzo.