Queste le parole del Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito: “All’esame della commissione consiliare, nei giorni scorsi, il Piano Sociale Regionale proposto dalla maggioranza e destinato a regolamentare il settore sociale in Abruzzo fino al 2018. Pleonastico dire che si tratta di un documento messo insieme alla bell’e meglio e ben lontano dagli intenti e dagli obiettivi che noi Consiglieri del M5S avremmo perseguito. Quello che è emerso, comunque, sin da subito ed in maniera evidente, è stata l’esigenza di disciplinare l’accesso ai servizi sociali da parte delle famiglie abruzzesi andando ad individuare, nello specifico, la soglia di esenzione totale di compartecipazione dell’utente.
“A tal fine – ha continuato Mercante – ho ritenuto opportuno presentare un emendamento, condiviso dagli altri Consiglieri del M5S, e controfirmato, a riprova della sua rilevanza, dalla stessa Sclocco, che innalza da 5.000 ad 8.000 € di reddito ISEE, per l’appunto, la soglia di esenzione totale. Una modifica che non è meramente numerica ma ha una enorme valenza sostanziale in quanto consentirà di aiutare migliaia di famiglie abruzzesi in difficoltà economica che non avrebbero, altrimenti, la possibilità di accedere ai servizi sociali, visto il costo elevatissimo degli stessi. Ricordo, infatti, che per usufruire di prestazioni come l’assistenza domiciliare agli anziani e disabili, telesoccorso e teleassistenza, centri diurni per disabili, anziani e minori, etc., la legge pone una quota cospicua dei costi a carico dell’utente. Proprio per questo è necessario stabilire una soglia idonea che tenga conto delle condizioni economiche delle famiglie abruzzesi, già profondamente vessate in un periodo di crisi economica e di disoccupazione diffusa!.
!Senza il mio emendamento – ha concluso Mercante – la soglia di esenzione sarebbe stata talmente bassa da lasciare fuori numerosissime famiglie che avrebbero dovuto farsi carico di una quota rilevante delle spese per servizi di cui, purtroppo, non possono fare a meno. Proprio per questo è stata una vittoria ancora più importante di ogni altra l’approvazione, tra l’altro nel consenso generale, dell’emendamento perché è evidente che in questo caso c’erano in gioco la cura e la tutela di bisogni fondamentali, insopprimibili ed insostituibili dei cittadini”.