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Anche in Abruzzo la campagna per legalizzare la cannabis: “Così si alza il Pil”

Pescara. “La legalizzazione è un provvedimento ormai necessario, la liberalizzazione di fatto è la situazione attuale, con il regime proibizionista. Con una regolamentazione da parte dello Stato, ce lo dicono gli esempi di molti altri Paesi, la situazione cambierebbe. Il Paese ormai è pronto, c’è solo la resistenza di alcuni pezzi di Parlamento. Quella di iniziativa popolare che stiamo promuovendo è una proposta un po’ più avanzata di quella in discussione al Parlamento”. Così il segretario dei Radicali Italiani, Riccardo Magi, a Pescara per illustrare la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis.

All’iniziativa, nella sala consiliare del Comune, hanno partecipato, tra gli altri, il deputato Tancredi Turco (Alternativa Libera), il tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, e i promotori dell’iniziativa, cioè il segretario di Radicali Abruzzo, Alessio Di Carlo, e quello di Alternativa Libera Abruzzo, Fabio Blasioli. Condividono e aderiscono al progetto anche i Giovani Democratici abruzzesi. La raccolta firme in Abruzzo è partita nei giorni scorsi, mentre alla Camera è iniziata la discussione sulla legge di iniziativa parlamentare promossa dall’intergruppo.

“La Direzione nazionale antimafia – ha aggiunto Magi – ha dato parere favorevole su tutti i testi che prevedono la legalizzazione della cannabis, con la motivazione di sottrarre alle narcomafie e anche al terrorismo una delle principali fonti di introiti. A questi argomenti dovrebbero rispondere gli esponenti politici contrari”.

Il tesoriere dei Radicali ha detto che “il proibizionismo è fallito e ce lo dicono i fatti: per ogni quantitativo di droga sequestrato dalle forze dell’ordine, con uno straordinario utilizzo di risorse, ne vengono immessi nel mercato illegale altri dieci” ha spiegato, aggiungendo: “I quantitativi immessi negli anni, facendo una media, sono pari a cento-duecento dosi per ogni cittadino italiano, compresi bambini e anziani”.

“Con la legalizzazione, invece, ci sarebbero benefici economici: entrate per 5-8 miliardi derivanti dai benefici fiscali, almeno un altro miliardo e mezzo derivante dai risparmi in materia di sicurezza ed attuazione della normativa proibizionista. Tali benefici porterebbero ad un aumento del Pil fino a un punto, che cambierebbe i parametri di crescita dell’Italia. Si tratta anche di una riforma economica dall’impatto straordinario”.

Il segretario nazionale dei Radicali ha anche ricordato la storia del pianista 47enne finito in carcere a Chieti perché coltivava alcune piante necessarie per fronteggiare la patologia da cui è affetto.