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Bilancio 2011, Sclocco (Pd): “Sul sociale nessuna garanzia economica”

Nel bilancio di previsione 2011, approvato nella notte tra il 29 e 30 dicembre, in materia di politiche sociali, la Consigliera del Pd Marinella Sclocco lancia un grido di allarme sulla scarsità dei fondi destinati alle politiche sociali.

“Un grido d’allarme per il moto di involuzione di interesse nei confronti dell’uomo – persona manifestata dal Governo centrale e automaticamente recepito dai loro regionali” ha dichiarato. “Si registra una assoluta assenza di riforme della maggioranza attuale: la Legge sulla famiglia, l’Istituzione del Garante per l’infanzia, la Legge Quadro per le Politiche Sociali, la Legge sulla vita. In Abruzzo essere riformisti può significare anche solo semplicemente applicare quelle già esistenti attraverso l’attuazione ad esempio della Legge sull’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi sociali, o quella sulla qualità dei servizi”. Secondo la Sclocco, “occorre migliorare l’osservatorio sociale regionale affinché esso possa fornire dati aggiornati sui bisogni effettivi del nostro territorio, dati utili, anzi, indispensabili come base reale per stilare un Piano sociale efficiente. Basti pensare che in quello appena stilato non si legge mai la parola terremoto. Come si può non tenerne conto?”. La consigliera, infine, si dice preoccupata per i dati della finanziaria, che vedono quasi tutte le voci ridotte allo zero. “Non può bastare come
risposta quella che l’assessore Gatti ha fornito all’intera assise, ovvero che ha previsto finanziamenti europei per coprire le deficienze economiche previste nel bilancio  2011. Non può bastare perché non è attraverso quei fondi che si possono garantire servizi efficienti e puntuali nel rispetto della dignità della persona e
degli operatori del settore”. E conclude: “le cifre messe a disposizione sia dal governo centrale sia dalla maggioranza in regione, non sono rassicuranti. Al contrario preludono alla crescita dei disagi, alla non assistenza, alla disattenzione dei bisogni e della qualità della vita di categorie svantaggiate. Basti pensare che rispetto all’anno precedente vi sarà un trasferimento statale in diminuzione del 63%. Ho presentato, vista la situazione , un emendamento al bilancio, dove rintracciavo un milione di euro da destinare al fondo sociale regionale. Inutile sottolineare che l’emendamento non è passato”.

 

 

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Nel bilancio di previsione 2011, approvato nella notte tra il 29 e 30 dicembre, in materia di politiche sociali, la Consigliera del Pd Marinella Sclocco lancia un grido di allarme sulla scarsità dei fondi destinati alle politiche sociali. “Un grido d’allarme per il moto di involuzione di interesse nei confronti dell’uomo – persona manifestata dal Governo centrale e automaticamente recepito dai loro regionali” ha dichiarato. “Si registra una assoluta assenza di riforme della maggioranza attuale: la Legge sulla famiglia, l’Istituzione del Garante per l’infanzia, la Legge Quadro per le Politiche Sociali, la Legge sulla vita. In Abruzzo essere riformisti può significare anche solo semplicemente applicare quelle già esistenti attraverso l’attuazione ad esempio della Legge sull’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi sociali, o quella sulla qualità dei servizi”. Secondo la Sclocco, “occorre migliorare l’osservatorio sociale regionale affinché esso possa fornire dati aggiornati sui bisogni effettivi del nostro territorio, dati utili, anzi, indispensabili come base reale per stilare un Piano sociale efficiente. Basti pensare che in quello appena stilato non si legge mai la parola terremoto. Come si può non tenerne conto?”. La consigliera, infine, si dice preoccupata per i dati della finanziaria, che vedono quasi tutte le voci ridotte allo zero. “Non può bastare come
risposta quella che l’assessore Gatti ha fornito all’intera assise, ovvero che ha previsto finanziamenti europei per coprire le deficienze economiche previste nel bilancio  2011. Non può bastare perché non è attraverso quei fondi che si possono garantire servizi efficienti e puntuali nel rispetto della dignità della persona e
degli operatori del settore”. E conclude: “le cifre messe a disposizione sia dal governo centrale sia dalla maggioranza in regione, non sono rassicuranti. Al contrario preludono alla crescita dei disagi, alla non assistenza, alla disattenzione dei bisogni e della qualità della vita di categorie svantaggiate. Basti pensare che rispetto all’anno precedente vi sarà un trasferimento statale in diminuzione del 63%. Ho presentato, vista la situazione , un emendamento al bilancio, dove rintracciavo un milione di euro da destinare al fondo sociale regionale. Inutile sottolineare che l’emendamento non è passato”.