A sostenerlo è il segretario regionale della Fab-Cna, Cristiano Tomei, secondo il quale occorre che i consigli comunali dei centri colpiti assumano una posizione unitaria, ancor meglio se in seguito a sessioni congiunte delle assemblee elettive: “I centri investiti dai fenomeni erosivi, che sono almeno il 50% dei 19 centri costieri regionali – sostiene – devono chiedere subito alla Regione interventi strutturali più decisi, come la sistemazione di scogliere rigide. Il semplice “ripascimento morbido”, cui spesso si è fatto ricorso nel recente passato, in casi come questo non può funzionare. Sono necessari interventi più decisi, gli interventi-tampone non hanno più senso, se non sperperare danaro pubblico”.
A detta della Fab, che proprio il 24 dicembre scorso ha effettuato un lungo ed accurato sopralluogo nei diversi centri colpiti, “i danni di maggiore entità sono stati riscontrati sulla costa teramana, dove si calcola che la furia delle mareggiate abbia eroso almeno un paio di metri in profondità lungo diverse centinaia di metri di spiaggia. Ma segnalazioni di emergenza arrivano pure da diversi centri del Chietino colpiti in modo significativo. Se non si interviene in tempo, dunque, c’è un rischio concreto di distruzione per aree strategiche del turismo balneare: dunque, con gravi ripercussioni sulla stagione 2011”. Per Tomei, la parola passa adesso ai sindaci dei centri colpiti: “E’necessaria l’attivazione delle amministrazioni locali, affinché la Regione intervenga intanto per il risarcimento dei danni patiti dalle strutture pubbliche e private. Poi, con la richiesta di interventi a carattere definitivo”.