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Innovazione ambientale ed energetica nei regolamenti edilizi. L’Abruzzo ancora lontano

L’Aquila. Sono 705 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per introdurre obiettivi di sostenibilità: risparmiare energia, diminuire le emissioni inquinanti, recuperare acqua piovana e riciclare materiali da costruzione.

Secondo il quadro che emerge dal terzo rapporto ON-RE (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, presentato ieri, venerdì 17 dicembre, il processo è in crescita, accomuna città grandi e piccole e coinvolge circa 19 milioni di abitanti, ma l’Abruzzo è ancora lontano dal ratificare le modifiche necessarie nella filiera delle costruzioni allo scopo di limitare i consumi energetici e le conseguenti emissioni di CO2.

“Ora che la certificazione energetica in edilizia è obbligatoria” spiega Luzio Nelli, della segreteria di Legambiente Abruzzo, “per esempio è necessario capire come i regolamenti si siano occupati delle prestazioni energetiche degli edifici: quali obiettivi abbiano fissato per migliorare l’efficienza energetica di pareti e finestre o cosa prevedono in termini di esposizioni da privilegiare. Nel 2021 tutti gli edifici nuovi, pubblici e privati, costruiti nella Ue dovranno essere neutrali dal punto di vista energetico: soddisfare riscaldamento e raffrescamento grazie a fonti rinnovabili oppure non averne addirittura bisogno”.

“Occorre traghettare anche la nostra regione verso questa importante scadenza” aggiunge il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo “con la consapevolezza che gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 non saranno conseguibili senza un cambiamento progressivo nel settore delle costruzioni. In Abruzzo, invece, non esistono ancora linee guida che obblighino l’uso di fonti rinnovabili, ma solo semplici indicazioni per la loro generica promozione. La legge di riferimento regionale risale al 1998”.

I parametri del rapporto di Legambiente e Cresme si basano sull’isolamento termico; l’utilizzo delle fonti rinnovabili; l’efficienza energetica in edilizia; l’orientamento e la schermatura degli edifici; l’origine dei materiali da costruzione (locali e riciclabili); il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche per gli usi compatibili; l’isolamento acustico; e la permeabilità dei suoli per impedire l’effetto “isola di calore” (incremento delle temperature nelle aree urbane).