Crisi economica: Sel Abruzzo apre vertenza con il Governo nazionale

selIl coordinamento abruzzese di Sinistra Ecologia e Libertà ha deciso di aprire una vertenza con il governo Berlusconi per destinare alla Regione Abruzzo le risorse necessarie per uscire dalla più grave crisi economica e sociale che vive da tempo.

“La vicenda del buco della sanità e della comoda ricetta a cui pensa il residente Chiodi, ossia un mutuo di 200 milioni e160 milioni dai Fas distogliendoli dall’obiettivo di rilanciare l’economia” si legge nella nota “evidenziano ancora una volta la politica piccola piccola di una Regione che con Chiodi è tornata a contare meno di niente nel rapporto con il Governo Nazionale. La grave situazione del post terremoto, con i giganteschi e irrisolti problemi posti dalla ricostruzione dell’Aquila e degli altri comuni del cratere, si aggiunge alla pesante crisi industriale ed economica che colpisce l’Abruzzo con 33 mila posti di lavoro persi, il boom contemporaneo di cassa integrazione, disoccupazione e precariato, oltre 50 vertenze di crisi aziendali con sullo sfondo il futuro della più grande fabbrica abruzzese, la Sevel con i suoi 6.200 lavoratori”.

 

Tutto questo, secondo Sinistra Ecologia e Libertà, “impone alla Giunta Regionale la piena assunzione dei suoi doveri di rappresentanza politica e istituzionale di una Regione ormai disastrata e per la quale si impone un aiuto vero e non propagandistico  da parte del Governo nazionale”.

Insieme alle altre forze istituzionali, sociali e politiche Sel propone, quindi, l’apertura di una vertenza con il Governo sui tre punti del risanamento del debito sanitario, della ricostruzione dell’Aquila, delle risorse destinate ad un rilancio della economia e dell’occupazione.

“Sarebbe deleterio” conclude “continuare a sottovalutare la gravità dei problemi dell’Abruzzo e nasconderli sotto il tappeto come ha fatto la Giunta Chiodi con il buco sanitario che conosceva da ben 2 anni e che non è stata in grado di affrontare e risolvere con una proposta efficace di governo. Quando si governa si devono trovare le soluzioni altrimenti si devono trarre tutte le conseguenze del proprio fallimento politico”.

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