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Sanità Abruzzo, Confesercenti: “subito un vertice a Palazzo Chigi”

“Siamo stanchi di questo stillicidio di cifre e della continua accusa rivolta al passato. Le elezioni si sono celebrate due anni fa e una parte della vecchia classe dirigente è sotto inchiesta dalla magistratura: ora chi governa da due anni deve assumersi le proprie responsabilità di fronte alle imprese ed ai cittadini. Si convochi subito il tavolo romano al quale far partecipare Regione, parlamentari, associazioni imprenditoriali e sindacati per ottenere lo stesso trattamento che il governo ha riservato ad altre grandi città e Regioni”.

E’ quanto ha dichiarato Enzo Giammarino, l direttore regionale di Confesercenti, intervenendo sul dibattito attorno al nuovo buco dei conti sanitari. “L’economia è al collasso” ha aggiunto “le imprese chiudono e precipita anche la qualità della vita delle città: viene da chiedersi cosa si stia aspettando per una scelta definitiva. Da due anni le imprese abruzzesi sono costrette a rinunciare al bilancio ordinario e attendono l’erogazione dei fondi Fas per poter tornare a programmare lo sviluppo: una situazione che ha aumentato il divario competitivo con altre regioni. Ora le imprese rischiano di non poter contare neppure sul Fas. Questa è una scelta suicida. E’ giunto il momento che la Regione Abruzzo pretenda lo stesso trattamento che il governo nazionale ha riservato ad altre Regioni. Nella scorsa primavera fra gli impegni del presidente Chiodi c’era quello di chiedere un incontro a Roma con i vertici del governo al quale invitare tutte le parti sociali: siamo a fine anno e questo incontro non c’è mai stato. Ora non è più rinviabile. Solo così l’Abruzzo avrà più voce”. Se così non sarà, dice Giammarino, “qualcuno dovrà spiegarci per quale ragione le imprese abruzzesi dovrebbero subire un trattamento diverso. Chiediamo formalmente al presidente Chiodi che la discussione sul bilancio sia una discussione aperta, partecipata, senza documenti preconfezionati. Nessuno oggi può più permettersi questo lusso in Abruzzo. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, e noi siamo pronti a farlo. Bisogna uscire definitivamente da questa incertezza perché nessun risanamento sarà utile senza lo sviluppo”. Sull’argomento interviene anche il presidente di Confesercenti, che aggiunge: “Da mesi rileviamo un calo dei consumi in tutti i principali settori e molte aziende attendono i Fas come una boccata di ossigeno. Dire ora che dei Fas arriveranno solo le briciole, confermare che il bilancio ordinario è bloccato e che le tasse resteranno fra le più alte d’Italia, vuol dire non aver compreso fino in fondo la drammaticità della situazione economica e non aver colto che per le imprese la programmazione è alla base di ogni ipotesi di sviluppo e di crescita. Le imprese di regioni anche limitrofe pagano già oggi molte meno tasse e avranno più risorse per lo sviluppo: senza un atto di responsabilità, senza il pieno coinvolgimento di tutti coloro che possono avere voce in capitolo, il rischio sarà quello di tornare indietro di quarant’anni”.