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Abruzzo, si riunisce Comitato di Sorveglianza: il punto su risorse e bandi comunitari (VIDEO)

Pescara. Oltre 231 milioni per il Fondo di sviluppo regionale (Fesr), oltre 142 per il Fondo sociale europeo (Fse): sono le risorse comunitarie assegnate all’Abruzzo e da impegnare in relazione al periodo 2014-2020 per progetti attinenti politiche sociali e politiche attive del lavoro.

Oggi e domani, giovedì 26, a Pescara, per fare il punto sulle fasi che porteranno alla stesura e pubblicazione dei primi bandi per assegnare le risorse, si riunisce il Comitato di sorveglianza, composto da rappresentanti dell’Unione Europea, dell’Agenzia della Coesione, del Ministero del lavoro e del partenariato economico e sociale abruzzese.

Oggi i lavori sono dedicati al mattino al Programma operativo del Fondo di sviluppo regionale (Por Fesr), nel pomeriggio a informative sulle varie fasi; al termine sarà proiettato un video che racconta le iniziative imprenditoriali possibili grazie alle risorse della programmazione 2007-2013.

I lavori di oggi e domani si potranno seguire in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=BD9l5BCVZKw&feature=youtu.be.

LOLLI: ‘Priorità saranno ricerca, aree di crisi e credito’

Lo stato di avanzamento del POR FESR 2014-2020 (fondi europei di sviluppo regionale) in rapporto al calendario indicativo dei Bandi 2016-2017 è al centro della riunione del Comitato di Sorveglianza in corso di svolgimento all’Aurum di Pescara alla presenza del Rapporteur della DG Regio della Commissione europea, Luigi Nigri, del vice presidente delal Giunta regionale, Giovanni Lolli, e dell’Autorità di gestione unica, Giovanni Savini.

Sulla base delle priorità strategiche del POR FESR Abruzzo 2014-2020 e dei target al 2018 per la riserva di efficacia, la Regione Abruzzo potrebbe arrivare a mobilitare circa 120 milioni di euro nei prossimi 18 mesi, se si reperiranno 12 milioni di euro (3 per il 2016 e 9 per il 2017) di cofinanziamento regionale.

Allo stato attuale, le priorità sono la Banda Larga per la quale è prevista l’attivazione di oltre il 42% del plafond (11 mln su 26 mln); il rischio idrogeologico attraverso l’attivazione quasi completa del plafond (23,5 mln su 25 mln), le Aree di crisi rispetto alle quali si prevede l’attivazione della quasi totalità del plafond (21 mln su 23 mln) ed il settore RS&I (Ricerca ed Innovazione) con l’attivazione di oltre il 50% del plafond (23 mln su 45 mln).

Il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, riferendosi allo stato di salute dell’economia abruzzese, ha parlato di “crisi più forte che altrove aggravata dal terremoto ma anche di differenze sostanziali con altri territori del Mezzogiorno per la presenza in Abruzzo di una diffusa industrializzazione”. Secondo Lolli, “nonostante le difficoltà strutturali delle micro imprese ed il problema disastroso dell’accesso al credito, è importante evitare il fatalismo e difendere il nostro tessuto economico metro dopo metro”.

La vera svolta, a giudizio del vice presidente, sarà rappresentata da “una strategia-metodo Patto per lo sviluppo che equivale a lavorare con i protagonisti del tessuto sociale e produttivo regionale. In passato – ha proseguito Lolli – siamo stati ossessionati più dalla necessità di spendere i fondi comunitari che dalla qualità della programmazione senza contare che l’Abruzzo ha commesso l’errore madornale di farsi inserire tra le Regioni in transizione.

Ora occorre un deciso cambio di passo e di prospettiva. Per questo, bisogna puntare su ricerca, aree di crisi e credito ed a tal proposito può rivelarsi determinante il sistema dei Confidi oltre ad altri strumenti atti a favorire l’accesso al credito”.

Lolli, infine, ha annunciato che “entro giugno, si arriverà a redigere la carta per lo sviluppo sostenibile, più nota come Carta di Pescara, che guarda con attenzione proprio alla nuova programmazione dei fondi comunitari 2014-2020″.

Frenare la fuga dei cervelli abruzzesi rappresenta l’obiettivo prioritario della nuova Programmazione dei fondi POR-FESR 2O14-2020 che l’Autorità di gestione unica, Giovanni Savini, ha messo in evidenza in apertura dei lavori del Comitato di Sorveglianza.

Infatti, dalle analisi condotte da vari istituti di ricerca tra cui Svimez e Cresa, è emerso che l’Abruzzo è la regione del Mezzogiorno che lamenta la più alta percentuale di giovani laureati emigrati per trovare occupazione: il 33,9 per cento contro il 29,2 per cento del Mezzogiorno.

Per Savini, l’ossessione per un recupero, in termini generali, del tasso di occupazione, si aggiunge all’ossessione al quadrato per porre freno alla piaga della fuga dall’Abruzzo dei giovani laureati. Per cui, bersaglio privilegiato della programmazione Por-Fesr 2014-20 non può non essere quello di favorire la nascita di opportunità di lavoro durevoli e di qualità per i giovani laureati abruzzesi. Una tematica prioritaria che si inserisce in quella più complessiva che registra l’elevato tasso di disoccupazione giovanile (47,4 per cento) che, pur essendo molto più basso rispetto alla media del Mezzogiorno, che si attesta al 55,9 per cento, supera di quasi 12 punti la media delle regioni del centro-nord che raggiungono la percentuale del 35,5 per cento.

Non a caso, Savini ha ricordato che buona parte delle misure del Piano Operativo dei fondi di sviluppo regionale destinate all’Abruzzo, sono indirizzate ai giovani e guardano con particolare attenzione ai settori Ricerca ed Innovazione.

Nello specifico, l’Asse 1, relativo al settore Ricerca, prevede risorse per 45 milioni di euro, oltre il 20 per centro del totale delle risorse che ammontano a circa 231 milioni di euro. Dal canto suo, il Rapporteur della Commissione europea, Luigi Nigri, ha apprezzato lo sforzo della Regione Abruzzo di aver voluto cambiare l’approccio metodologico puntando sul tema della valutazione, sull’importanza della comunicazione rispetto alla platea potenziale di beneficiari e di dare conto dei risultati ottenuti con la precedente programmazione oltre a valorizzare l’apporto fornito dall’informatica ai fini di semplificare le procedure e gli strumenti di sostegno a chi partecipa ai bandi.

Secondo Nigri, infine, non mancano le note positive tanto è vero che, a suo parere, l’Abruzzo è la sola regione del sud che, una volta superato il guado, non si è più guardata indietro”.

FEBBO: ‘LOLLI NON INFANGHI L’OPERATO DEI SUOI PREDECESSORI’

“Nessun madornale errore della passata Giunta come afferma il vice Presidente della Giunta Lolli. Infatti la decisione di stare in transizione o convergenza è della Commissione Europea sulla base del reddito medio pro capite.”

Questo il commento di Mauro Febbo, Presidente della Commissione Vigilanza della Regione Abruzzo.

“L’unica regione retrocessa a livello europeo è stata la sola Basilicata, non per sua scelta, ma a causa della forte crisi che ebbe il polo del mobile (Salotti Natuzzi) che ha avuto riflessi devastanti sui livelli occupazionali e quindi reddituali. L’allora governo italiano – prosegue Mauro Febbo – tentò di non inserire regioni in transizione ma la Commissione impose la scelta, tant’è che l’ha istituita! Noi saremmo andati in convergenza, quindi, con regioni come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana ed il riparto sicuramente ci avrebbe penalizzato. Andammo in transizione definendo le risorse con le altre due regioni, ovvero la Sardegna e il Molise, più una compensazione con lo Stato. D’altronde – rincara l’ex assessore regionale alle Politiche agricole – anche nel FEASR (Fondo Europeo Agricolo Sviluppo Rurale) siamo in transizione, ma siamo stati l’unica regione in Europa ad aver avuto maggiori risorse, sia sul primo pilastro che sul secondo, tant’è che il PSR è passato dai 382 ML euro (2007-2013) a 432 ML euro (2014-2020)”.

“Pertanto, il vice Presidente Lolli – conclude Mauro Febbo – anziché avventurarsi in dichiarazioni senza contraddittorio, infangando il lavoro dei suoi predecessori, si adoperi per garantire uno sviluppo della nostra Regione, tanto sbandierato in campagna elettorale, ma ancora fermo al palo rappresentando un’ utopia ed una chimera per gli abruzzesi”.