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Servizio idrico, l’obiettivo è mantenere la gestione pubblica

L’assessore regionale ai Lavori Pubblici Angelo Di Paolo ha incontrato questa mattina le rappresentanze sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Tema di discussione: le prospettive del servizio idrico integrato. Nel corso dell’incontro, l’Assessore ha illustrato la strategia messa in campo per pervenire, nel rispetto della normativa nazionale, al mantenimento dell’acqua in totale gestione pubblica secondo il cosiddetto modello in house.

Alla riunione era presente anche il Commissario Unico degli ATO abruzzesi e Direttore dei Lavori Pubblici della Giunta Regionale Pierluigi Caputi, il quale ha parlato delle prospettive del Servizio Idrico Integrato in Abruzzo.

Le parti sociali hanno apprezzato e condiviso le linee di azione illustrate dall’assessore per perseguire il fine del mantenimento dell’acqua in gestione pubblica e, inoltre, si è ribadito il sostegno al disegno di legge regionale teso all’individuazione di un ATO unico che assicuri quell’azione di controllo sulle attività dei soggetti gestori che è apparsa carente nel passato.

Dalla riunione è anche scaturita la valutazione comune che la complessità del quadro normativo imponga una accelerazione dei tempi per l’approvazione della cosiddetta legge articolo unico. La proposta è infatti da molto tempo all’attenzione della competente Commissione Consiliare (II Commissione). Le stesse Organizzazioni hanno comunicato che chiederanno autonomamente, ai Presidenti di Commissioni ed ai Capigruppo Consiliari, audizione per sollecitare un immediato dibattito che conduca all’approvazione in Consiglio Regionale in tempi rapidi.

“E’ un segnale molto positivo di coesione sociale” ha detto Di Paolo “verso l’obiettivo della gestione pubblica dell’acqua, fra l’altro, in coerenza con l’indirizzo approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale. C’è anche la comune consapevolezza che dovranno crescere la managerialità dei soggetti gestori e l’effettivo controllo analogo sulle decisioni assunte dagli stessi”.

Sono questi gli elementi che abbiamo a disposizione per dare forza alla richiesta di deroga da parte dell’Autorità nazionale alla previsione, codificata da legge, di privatizzazione della gestione del ciclo idrico ed alla prosecuzione della gestione pubblica in house.