La vicenda nasce dall’approvazione della Dgr. n.36 del 1 febbraio 2010, con la quale veniva approvato il Bando pubblico per la selezione dei Gal e dei Psl .
A seguito della procedura della Giunta regionale, gli stessi Gal avevano evidenziato numerose iniquità in particolare proprio ai criteri di selezione del Partenariato del Gal, la cui rappresentatività è stata ridimensionata alla valutazione della presenza di Enti pubblici con attribuzione di punteggio sovradimensionato per la presenza di un Ente Parco e dell’Università. In Abruzzo ci sono solo due Parchi e tre Università e la presenza di questi soggetti in un Gal ne priva di conseguenza l’altro.
“Il bando” spiega Ruffini “attribuisce delle premialità per la presenza nel Gal di soci che con il piano di sviluppo locale e rurale hanno poco a che fare. Appaiono assolutamente discriminatori e determinanti i punteggi attribuiti ad alcune categorie di partecipanti, come i Parchi nazionali, le Università e gli Istituti bancari”.
Secondo il consigliere regionale, tali consistenti premialità producono non solo un assetto del tutto opinabile, ma provocano uno squilibrio incolmabile a tutto vantaggio di quei Gal che hanno come partner Ente Parco ed Università, mentre ad altri soggetti locali quali Comunità Montane, che per esperienza, capacità tecniche e ruolo istituzionale hanno invece grande importanza nell’attuazione del Programma Leader, il bando non ha riconosciuto nessun punteggio premiale.
Tali incongruenze e disparità di condizioni sono già state denunciate dal Capogruppo Camillo D’Alessandro e dallo stesso Ruffini in III Commissione Agricoltura, invitando la Giunta regionale a modificare l’attribuzione dei punteggi in modo tale da evitare che la graduatoria finale fosse stata pre-determinata e a nulla sarebbe servita la qualità progettuale e la strategia di sviluppo locale messa in campo dai soggetti partecipanti.
“Alcuni Gal” conclude Ruffini “hanno presentato istanze di riesame ritenendo che siano stati commessi errori nell’esame dei progetti sia per quanto riguarda l’attribuzione dei punteggi che per vizi procedurali in sede di ammissione a valutazione. Il riesame si rende necessario per evitare che i suddetti Gal aprano un contenzioso infinito che potrebbe portare al disimpegno dei fondi da parte della Comunità Europea. L’Abruzzo rischia di perdere 21.467.159 milioni di euro e la responsabilità di questa situazione è della giunta regionale e dell’Assessore Febbo che caparbiamente insiste in una logica discriminatoria e poca trasparente degli atti amministrativi”.