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Piano Sviluppo Rurale Abruzzo, Febbo: ‘Dopo i ritardi, altri pasticci’

Chieti. “Il Piano di Sviluppo Rurale dell’Abruzzo è giunto alla sua approvazione con forte ritardo poiché Bruxelles ha dovuto emendarlo e rettificarlo più volte e adesso, alla luce delle bozze che circolano, si va verso un enorme pasticcio, verso uno strumento che sarà di difficile utilizzazione da parte delle imprese agricole. Pertanto spero vivamente che si possa intervenire nel più breve tempo possibile e arrivare a una nuova stesura del bando dove si tenga conto delle reali aspettative del mondo agricolo in modo da evitare di restituire all’Europa centinaia di migliaia di euro a scapito dello sviluppo del settore primario nazionale visto che siamo già a maggio del 2016”.

Questo il lapidario commento del presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo (FI).

In una nota Febbo spiega che: “oltre alla beffa dell’enorme ritardo accumulato per le ragioni che ho già evidenziato in altre occasioni, tra le quali l’interminabile e confusa riorganizzazione della Direzione Politiche agricole, adesso il primo vero bando del Programma di Sviluppo Rurale, ossia quello inerente il primo insediamento giovani, rischia di andare in un senso assolutamente diverso rispetto al PSR tanto atteso dagli agricoltori. Dopo aver esaminato le procedure previste dalle prime bozze del bando, rivolto sia all’insediamento dei giovani in agricoltura sia all’ammodernamento delle aziende, ritengo che queste sembrano scoraggiare le imprese alla partecipazione”.

“Nello specifico – spiega Febbo – per il bando relativo al pacchetto giovani, si parla di uno stanziamento di soli 10 milioni di euro e considerato che il contributo per singolo giovane agricoltore sarà di 55 o 60.000 euro a seconda delle zone, potremo far insediare soltanto circa 180 imprese in tutta la regione. Una goccia rispetto al mare di attese nel comparto primario, inutile ricordare che nella passata legislazione furono oltre 1.200 i giovani fruitori di questa opportunità. Nel SR 2007/2013 – spiega ancora Febbo – il premio era considerato CONTRIBUTO mentre ora , dovrà essere integralmente speso, quindi anticipato dal giovane che dovrà disporre di fondi propri.

Ma non finisce qui: per la Misura inerente gli investimenti, il contributo massimo che la regione concederà sarà di solo 30.000 euro, anche se la dimensione della spesa e investimento che il giovane andrà ad affrontare potrebbe dargli diritto ad un contributo maggiore. E non si treatta di carenza di fondi per le misure ad investimento per le aziende, poiché la dotazione di questo PSR è passato dai 382 milioni ai ben 432 milioni di euro ! E allora a chi sono destinati i fondi di questo PSR?

Alla banda larga, alle strade rurali, al sociale, alla cinematografia, alle consulenze, a tutti sì tranne agli agricoltori. E a tutto questo aggiungiamo- conclude Febbo- che sarà richiesta per la prima volta la dimostrazione della capacità economica dell’impresa, mediante disponibilità di fondi sul conto corrente, titoli azionari, obbligazioni, prestiti, ecc… necessari a coprire il cofinanziamento”.