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Abruzzo, Bracco chiede istituzione della giornata per la lotta al cyberbullismo

Pescara. Corsi di formazione per i docenti abruzzesi e l’istituzione della giornata regionale di lotta al cyberbullismo. Sono due delle proposte contenute nel progetto di legge presentato dal Consigliere regionale Leandro Bracco (Gruppo Misto).

Un provvedimento che, nelle sue intenzioni, vuole promuovere e sostenere la lotta a questo deleterio fenomeno, tutelando i minori e sostenendo le associazioni che in Abruzzo se ne occupano. I corsi di formazione previsti dal pdl, a partecipazione volontaria, saranno destinati agli insegnanti delle scuole pubbliche e private e tenuti da equipe di specialisti.

Il Consigliere Bracco, inoltre, con la sua proposta, intende fare del 9 febbraio la Giornata regionale di lotta al cyberbullismo, stimolando l’organizzazione di conferenze, dibattiti e manifestazioni a tema. Una data scelta non a caso; in questo giorno, infatti, due anni fa, si suicidava nel Padovano una giovanissima ragazza di 14 anni, vessata da insulti e auguri di morte per mezzo del controverso social Ask.fm. “Amnesia”, (questo il nomignolo con cui l’adolescente si presentava in rete), aveva avuto l’unica “colpa” di sfogare le sue insofferenze adolescenziali sul web, richiedendo di conseguenza aiuto, richiesta che si trasformò in una pericolosa esca per spietati ‘cyberbulli’ che portarono la ragazza all’esasperazione che poi degenerò in suicidio.

Una delle tante tragedie legate ad un utilizzo abominevole della rete, svelando un fenomeno che si manifesta in modalità sempre diverse. Il termine “flaming”, ad esempio, descrive l’invio di messaggi violenti e volgari che hanno lo scopo di far nascere in uno specifico forum battaglie verbali ed estremamente accese, oppure la “sostituzione di persona” che consente, rubando di fatto un’identità, di postare messaggi o pubblicare testi riprensibili, fino ad arrivare alla “cyber-persecuzione” o alle più esplicite minacce di morte.

“La legge – spiega Bracco – vuole intervenire su un fenomeno vigliacco e riprovevole che prende il nome di ‘cyberbullismo’. Molti ragazzi hanno preferito togliersi la vita piuttosto che continuare a sopportare i continui e costanti maltrattamenti, offese, ingiurie e molestie inferte attraverso i social network. Il ‘cyberbullismo’ è la faccia oscura del web”. “La nostra Regione – conclude il Consigliere – ha il dovere di intervenire, nel rispetto, fra l’altro, di precise norme internazionali e nazionali”.