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Sede Regione Abruzzo, Carpineta replica a Costantini: “Moralismo inconcludente”

La dietrologia sembra essere stata scelta coma la principale filosofia delle opposizioni. Non si capisce altrimenti da cosa sia ispirata la presa di posizione del consigliere Costantini sull’indagine di mercato relativa alla situazione delle sedi della Regione Abruzzo a Pescara”.

Replica così Federica Carpineta, assessore regionale al Personale, alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal capogruppo regionale dell’Italia Dei Valori Carlo Costantino, a proposito della nuova sede della Regione a Pescara.

“Se il consigliere Costantini avesse dato peso alla sua capacità professionale di avvocato e non alla filosofia della dietrologia moraleggiante” prosegue Carpineta “avrebbe potuto argomentare in modo critico, porre pressanti quesiti, mettere in campo soluzioni alternative da lui giudicate più vantaggiose, ma avrebbe certamente evitato inutili polemiche”.

L’assessore spiega a questo punto la situazione attuale delle sedi della Regione Abruzzo a Pescara.  “Almeno un paio di esse, quella di viale Bovio e quella di via Raffaello, hanno necessità di una sistemazione finalizzata alla sicurezza di quanti ci lavorano quotidianamente. Le sedi sono parte in proprietà e parte in locazione, ma sono più di una e tutte separate tra loro, con quel che comporta in ordine a costi di gestione e manutenzione. Prima di prendere qualsiasi decisione, abbiamo voluto verificare qual è la situazione di questi immobili e quali alternative vi sono per fare scelte che tengano conto di due aspetti fondamentali: la sicurezza del personale che lavora negli uffici regionali e l’economicità delle decisioni al fine di risparmiare il più possibile il denaro dei cittadini contribuenti. Questa verifica è a costo zero. E’ una normale indagine di mercato. Non costa nulla alle casse regionali. Serve solo a sapere se a Pescara vi sono soluzioni, che possano soddisfare le esigenze di sicurezza e di ottimale sistemazione degli spazi, che siano più efficienti e che siano meno costose della semplice ristrutturazione delle sedi attuali, operazione che, comunque, comporterebbe l’individuazione di spazi in locazione per il periodo necessario ai lavori nelle sedi di viale Bovio e di via Raffaello”.

L’assessore ha poi aggiunto poi che “il consigliere Costantini non ha atteso neanche di leggere le risposte alla nostra indagine. Ha subito adombrato lo scandalo. E, per avere più risalto sugli attenti media regionali, ha trovato anche l’intrigante filo conduttore: Berlusconi, una sua azienda e chissà quali innominabili interessi. La verità è quella di aver voluto sapere e capire quale è la situazione reale a Pescara prima di spendere denaro pubblico, con il fine di tutelare la sicurezza delle persone e di spendere il meno possibile per ottenere il massimo in termini di sicurezza e di funzionalità. Ma forse non ho tenuto conto del fatto che, anche in questa vicenda, per ogni altro verso tranquilla e trasparente, vi è lo scontro tra il vecchio ed il nuovo. C’è chi non rinuncia alla polemica di un moralismo fasullo e inconcludente se non addirittura moralmente inerte rispetto a certe manovre di vecchio stampo”.