Il senatore del PdL Andrea Pastore, presidente della Commissione bicamerale per la semplificazione e componente della Commissione antimafia, ha presentato questa mattina un’interrogazione al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Giustizia relativa alle inchieste aperte dalla Procura della Repubblica dell’Aquila sulle ipotesi di corruzione che avrebbero visto coinvolti, tra gli altri, l’ex assessore regionale Daniela Stati e la società in house Abruzzo Engineering.
”Difficilmente potrà essere restituita dignità alle persone coinvolte ingiustamente nei procedimenti in corso” ha detto Pastore. “Procedimenti che minano la serenità di circa 200 famiglie dei dipendenti della società che rischiano di essere messe sul lastrico. Le istituzioni sulle quali ricade la responsabilità di guidare la ricostruzione aquilana non possono operare con sufficiente solerzia, intimorite da iniziative giudiziarie che esprimono una cultura del sospetto, persecutoria e straripante. Così come le imprese, altrettanto smarrite dall’atmosfera di sospetto che circonda la ricostruzione. Spero che si ripristini al più presto un clima sereno, mediante il raggiungimento di un giusto equilibrio tra le esigenze connesse alla lotta alla criminalità e quelle necessarie per lo svolgimento di attività amministrative ed economiche”.
Nel testo dell’interrogazione Pastore ha chiesto di svolgere ”approfondimenti e verifiche sull’intera vicenda che presenta più di un lato oscuro”.
Il senatore ritiene, inoltre, ”privo di fondamento l’impianto accusatorio che risente di una frettolosa e illogica ricostruzione di vicende tra loro scollegate che non tengono conto di elementari considerazioni”.
Il commento del senatore Giovanni Legnini, Pd. “Il centrodestra non cerchi scuse: a frenare la ricostruzione non sono certo le inchieste della magistratura, ma l’inaccettabile incertezza che denunciamo da tempo sulle risorse, l’organizzazione e gli strumenti messi a disposizione dal governo Berlusconi, e sulla conseguente inefficace gestione post-emergenziale del commissario Chiodi. La ricostruzione sta attraendo interessi che denunciamo da tempo, come dimostrano l’opaca gestione di alcuni interventi legati al G8, come la vicenda già dimenticata degli arresti per la ricostruzione dell’ospedale dell’Aquila, come le infiltrazioni della criminalità organizzata di recente emerse. E il controllo della legalità è uno strumento a tutela degli aquilani. E’ assurdo che proprio mentre si tenta di far luce su episodi che meriterebbero l’attenzione anche della politica un componente dell’Antimafia attacchi la magistratura solo perché ha messo sotto inchiesta esponenti del suo partito. Ma questo atteggiamento non stupisce: il centrodestra abruzzese, e il senatore Pastore in particolare, si sono dimostrati garantisti sempre e solo con i propri amici di partito, al contrario del giustizialismo violento e vendicativo altrove dimostrato. Ma l’interrogazione di Pastore è solo un tentativo di confondere le idee, per nascondere le pesanti responsabilità del governo nazionale e di quello regionale. Il Pd esprime apprezzamento per l’attività della magistratura aquilana e continuerà a battersi per ottenere una nuova legge per la ricostruzione che dia certezza ai tempi ed alle risorse necessarie, e garantisca il massimo della trasparenza”.