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Rincari A24 e A25, trasportatori lanciano protesta: “saltare” un casello

Pescara. Purtroppo anche per il 2016 registriamo un aumento dei pedaggi da parte del concessionario delle autostrade A/24 e A/25, aumenti maggiori dell’inflazione, pari al +3,45%.

 

 

 

Più in generale, negli ultimi sette anni ci sono stati aumenti sostanziali dei pedaggi, per un totale del 42,88%”. E’ quanto affermano le associazioni di categoria Confartigianato Trasporti, Fiap, Assotir, Fai, Fita-Cna e Sna-Casartigiani, che lanciano una singolare forma di protesta: “invitiamo gli autotrasportatori abruzzesi a saltare il primo casello e ad entrare al successivo, così le minori entrate spingerebbero il concessionario a sedersi attorno ad un tavolo e a ragionare per raggiungere un’intesa”.

 

 

Il punto della situazione è stato fatto stamani nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede regionale di Confartigianato, a Pescara. Presenti Gabriele Sillari, presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Roberto Galanti, coordinatore nazionale Fiap, Claudio Donati, segretario generale Assotir, Carlo Antonetti, coordinatore regionale Fai, William Facchinetti, segretario regionale Fita-Cna, e Pierangelo Paolucci, coordinatore regionale Sna-Casartigiani.

Nel corso dell’incontro le associazioni hanno illustrato i dati relativi agli aumenti: +1,11% nel 2009, +4,78% nel 2010, + 8,14% nel 2011, + 8,06% nel 2012, +7,56% nel 2013, +8,28% nel 2014 e +1,5% nel 2015. Attualmente il pedaggio autostradale costa oltre 13 centesimi di euro a chilometro.

“Per la conformazione geografica e per i flussi di traffico che si sviluppano nella nostra regione – dicono i rappresentanti delle associazioni di categoria – circa il 40% delle merci movimentate in Abruzzo si muove sulla direttrice Est-Ovest e viceversa; basti pensare alla provincia dell’Aquila dove tutta la movimentazione delle merci da e per il territorio provinciale ricade su questa infrastruttura. Inoltre, una buona parte del traffico merci extra regionale è diretto verso il Lazio e la Campania”.

“I dati – aggiungono – evidenziano che il continuo aumento dei pedaggi erode la redditività delle aziende abruzzesi in generale e quella delle imprese di autotrasporto su gomma in particolare. Se è vero, come affermano dai vertici di Strada dei Parchi, che i pedaggi della A/24-A/25 non sono i più onerosi rispetto ad altre autostrade di montagna, è anche vero che nessuna autostrada influisce così tanto sull’economia regionale, trattandosi della via obbligata per il traffico dall’Abruzzo a Roma e verso il Tirreno”.

“Se un autocarro a tre assi, per compiere il tragitto da Pescara-Chieti a Roma Est, 185 chilometri, deve pagare 25 euro – dicono gli esponenti delle associazioni – saltasse il casello Pescara-Chieti ed entrasse a quello successivo, cioè Alanno-Scafa: il pedaggio scenderebbe a 23,60 euro, ripristinando di fatto le tariffe in vigore nel 2013. Si farebbero dieci chilometri in più, percorsi in pochi minuti, specie al mattino presto. Stesso discorso vale per il tragitto da Avezzano a Pescara-Chieti: entrando al casello successivo, Celano, si risparmiano quasi due euro”.

“Se tutto il trasporto abruzzese unitariamente facesse una simile azione di protesta – concludono Sillari, Galanti, Donati, Antonetti, Carota e Paolucci – provocherebbe, di fatto, minori entrate al concessionario delle autostrade abruzzesi, costringendolo a sedersi intorno ad un tavolo e ragionare, sicuri di raggiungere una intesa”.