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Respinta istanza di coltivazione, Ombrina Mare muore per sempre

Pescara. E’ arrivata questa mattina alle 6.46, sulla posta elettronica del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, la mail spedita dal capo di Gabinetto del Ministro allo Sviluppo economico, Vito Cozzoli, con la quale si dà notizia della chiusura definitiva del procedimento dell’istanza di concessione di Ombrina mare, con la pubblicazione n. 8 sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse (BUIG).

Lo rende noto lo stesso Presidente che solo qualche giorno fa aveva ricevuto l’anticipazione del ministro Federica Guidi.

Nella mail, Cozzoli dà riscontro dell’attesa decisione pubblicata sul BUIG anno LX n. 1 del 31 gennaio 2016. Si legge testualmente nel registro un estratto: “Comunicazione 29 gennaio 2016, n. 2457. Chiusura del procedimento e rigetto dell’istanza di concessione di coltivazione “d 30 B.C.-MD” presentata dalla società RockHopper Italia Spa.

Il direttore generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche, con comunicazione in data 26 gennaio 2016, n. 2457, ha disposto il rigetto dell’istanza di concessione di coltivazione “d.30 B.C; presentata dalla società RockHopper Italia spa e pubblicata nel B.U.I.G. anno LIII n. 1, in quanto interamente interferente con i divieti previsti dalla vigente normativa ambientale”.

Con il respingimento dell’istanza di coltivazione pubblicata sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse “si decreta la morte di ombrina di ferro”. A margine della conferenza stampa sulle proposte di legge sulla Nuova Pescara, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, non ha trattenuta la sua soddisfazione per la conclusione della vicenda.

Pezzopane:’ Obiettivo raggiunto, soddisfatta per il futuro dell’Abruzzo’

“Con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi delle comunicazioni ufficiali del ministero per lo Sviluppo economico, si chiude la vicenda delle trivellazioni off shore ad Ombrina mare, insieme a quella di altre 9 richieste. Viene dunque data attuazione alla norma, contenuta nella legge di stabilita’ 2016, di vietare le prospezioni entro le 12 miglia dalla costa, limite nel quale ricade appunto il progetto abruzzese”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. “Per noi abruzzesi – prosegue – e’ un obiettivo raggiunto, grazie all’impegno in Parlamento, in Regione, delle amministrazioni locali, delle associazioni sul territorio. Oggi e’ un giorno di soddisfazione, perche’ tutelare le nostre preziose coste significa garantire ambiente, turismo, futuro all’Abruzzo”.

Coordinamento No Ombrina: ‘Bella giornata per il Mare Adriatico e per il popolo abruzzese’

‘Come largamente previsto fin dal 23 dicembre scorso, giorno del varo della Legge di Stabilità, ecco pubblicato sul BUIG del Ministero dello Sviluppo Economico il rigetto dell’istanza di concessione di coltivazione Ombrina.
Il Coordinamento No Ombrina aveva festeggiato a Natale e Capodanno con gli abruzzesi conscio che quello del Ministero fosse divenuto un atto ormai obbligatorio.

A questo link il bolletino integrale: http://unmig.mise.gov.it/unmig/buig/60-1/60-1.pdf

L’azienda potrebbe presentare ricorso al TAR cercando di sollevare questioni di costituzionalità della legge di stabilità.

In ogni caso oggi è una bella giornata per il mare Adriatico e per il popolo abruzzese’, si legge in una nota diffusa dal Coordinamento.

Legambiente: ‘Governo dimostri ora lo stesso impegno anche per la tutela del mare oltre le dodici miglia’

“Quanto annunciato poco fa dal Ministero dello Sviluppo Economico è davvero un’ottima notizia e una gran bella vittoria per Ombrina Mare e per tutte quei mari e territori minacciati dalle trivelle. Dopo il pressing mosso in questi ultimi anni da Legambiente, associazioni, cittadini e comitati territoriali e il dietrofront del Governo sulle estrazioni petrolifere con l’emendamento alla legge di stabilità, ben venga la decisione del Mise di rigettare in maniera immediata e definitiva tutte le richieste di prospezione, ricerca ed estrazioni di idrocarburi ancora pendenti nell’area di interdizione delle 12 miglia dalla costa. Ora però l’Esecutivo Renzi dimostri concretezza, trasparenza e impegno anche per la tutela del mare oltre le dodici miglia con una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi amare e a terra, per affrontare anche le questioni irrisolte”. È quanto dichiara la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.

“Il Governo – aggiunge Muroni – definisca al più presto un piano energetico nazionale per il clima e l’energia che punti alla decarbonizzazione dell’economia. È ora di abbandonare le fonti fossili e puntare su una politica energetica basata su fonti rinnovabili ed efficienza energetica, nel pieno rispetto dei territori e dei mari italiani”.

Acerbo: ‘La vittoria su Ombrina incoraggi alla lotta per la difesa dei beni comuni’

‘La mobilitazione popolare ha imposto lo stop a Ombrina dimostrando che quando il popolo si fa sentire le battaglie si vincono.
Ora prepariamoci a nuove battaglie in difesa dei beni comuni sotto attacco proprio da parte del governo regionale e degli interessi privati di cui è garante.
Possiamo tollerare le manovre di D’Alfonso e dei sindaci per vanificare il Parco della Costa Teatina e consentire la cementificazione selvaggia?
Possiamo accettare che a San Vito si realizzi un gigantesca colata di cemento sul mare?
Possiamo accettare un progetto come quello dei 30 km di gallerie di Toto che avrebbe – per quel che si è finora saputo – un impatto ambientale enorme e ricadute economiche negative per decenni sugli abruzzesi?
Si può accettare che dal punto di vista ambientale l’Abruzzo stia facendo passi indietro?
Ci sono tanti ufo in volo alla cui guida c’è il presidente D’Alfonso’, dichiara Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.

Wwf Abruzzo: ‘E’ LA VITTORIA DELLA MOBILITAZIONE’

Il NO a Ombrina annunciato oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico è una vittoria della mobilitazione, che ha interessato in questi ultimi anni l’Abruzzo e altri territori che vivono la minaccia delle trivelle. Una mobilitazione che ha coinvolto cittadini, istituzioni, comitati, sindacati, agricoltori e persino la Conferenza episcopale. Come è stata una vittoria della mobilitazione, guidata dalle Associazioni ambientaliste, la questione referendum, che ha portato il Governo a introdurre il divieto di trivellazione entro le 12 miglia dalla costa. E, probabilmente, a maturare la decisione annunciata oggi.

“Non possiamo che accogliere positivamente la notizia – ha detto la Presidente WWF Donatella Bianchi – Ombrina mare sarebbe stato uno scempio proprio mentre si fanno finalmente i passi necessari per la costituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina. Ora non dimentichiamo gli altri fronti aperti, dal canale di Sicilia alle Isole Tremiti: come WWF chiediamo il rigetto immediato e definitivo di tutti i procedimenti ancora pendenti nell’area di interdizione delle 12 miglia dalla costa e una moratoria delle attività di trivellazione a mare e a terra, sino a quando non sarà definito
un Piano energetico nazionale volto all’abbandono delle fonti fossili, alla protezione del clima e rispettoso dei territori e dei mari italiani”.

Secondo il recente report Medtrends appena realizzato dal WWF (Mediterranean Marine Initiative ), oltre il 20% del Mediterraneo è dato in concessione per l’industria petrolifera e del gas e la produzione entro il 2030 di gas offshore verrà quintuplicata, soprattutto nell’area orientale del bacino. Per l’Italia sono previste 40 istanze di permesso di Ricerca e 9 istanze di Coltivazione e le zone più interessate sono il medio e basso Adriatico, il Canale di Sicilia e la Sardegna occidentale.