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Regione Abruzzo, Province chiedono passaggio competenze su acqua e rifiuti

Chieti. Sollecitare un disegno di legge regionale per il passaggio delle competenze sul ciclo integrato dell’acqua e sui rifiuti alle Province, dopo la soppressione degli attuali ambiti territoriali ottimali (Ato). È questa la richiesta formulata ieri pomeriggio dai quattro presidenti delle Province abruzzesi riuniti a Pescara in occasione del direttivo regionale dell’Unione delle Province Abruzzesi (Upa).

Secondo i presidenti, le Province dovrebbero, infatti, ottenere dalla Regione il passaggio delle funzioni  che sovrintendono al ciclo idrico ed ai rifiuti. In questa maniera l’ente eserciterebbe in pienezza le attribuzioni costituzionali che lo indicano come figura intermedia tra Regione e Comuni e si realizzerebbe anche un concreto alleggerimento delle funzioni ora in capo agli Ato, “che sono stati ormai soppressi” sottolineano in merito “e che hanno scontato una serie di problemi che sarebbero egregiamente affrontati dalla Provincia, che ha al suo interno professionalità tecniche storiche e consolidate. Anche il controllo democratico sarebbe salvaguardato dalla natura elettiva del Consiglio provinciale, ed anche attraverso la conferenza dei sindaci”.

Stando all’opinione dei presidenti delle Province abruzzesi, questa riforma rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione nel modo di amministrare realtà delicate come il ciclo integrato dell’acqua e i rifiuti. “Ci permetterebbe di avere città più pulite” continuano, infatti, “un servizio che si basi su economie di scala e risparmi concreti, eliminando i quattro Ato dell’acqua e i quattro Ato dei rifiuti, cancellando in un sol colpo organismi pletorici (8 presidenti, 8 direttori, 8 consigli di amministrazione) con i relativi costi di gestione, permettendo contemporaneamente l’alleggerimento delle bollette che pagano i cittadini e il reinvestimento delle somme risparmiate in strutture, come fogne e reti idriche e in servizi innovativi”.