Forza Italia su macroregione e porti, ‘Regione annuncia ma non fa’: la replica di D’Alessandro

Pescara. “La Regione dice e annuncia, la Regione non fa: questo dovrebbe il nuovo slogan dell’amministrazione regionale a guida Luciano D’Alfonso che continua costantemente a propinarci spot propagandistici e pompose promesse senza che a questi seguano fatti concreti”.

E’ quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri a proposito delle ultime dichiarazioni di Camillo D’Alessandro e del Presidente D’Alfonso su macro regioni e sistema portuale.
“L’ex sottosegretario D’Alessandro – evidenziano Febbo e Sospiri – ci spiega che Umbria, Marche e Toscana dovrebbero immaginare un’alleanza con l’Abruzzo per realizzare un collegamento Adriatico-Tirreno che noi già abbiamo grazie alle autostrade e con la possibilità di collegare Ortona, il nostro principale snodo portuale, direttamente al casello autostradale. Secondo D’Alessandro, solo secondo lui però, ci sarebbe una possibile alleanza sul versante gomma-ferro tra Marche, Abruzzo e Molise.

Queste però restano teorie ben lontane dalla pratica. Vorrei ricordargli che nel gennaio 2015, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro ma soprattutto vice presidente nazionale del Pd si era dichiarato assolutamente contrario ad un accorpamento delle Marche con l’Abruzzo e il Molise con cui, disse Ricci, “non c’entriamo niente” e nel caso preferirebbe Umbria ed Emilia Romagna.

In sostanza si tratta di una proposta targata Pd che trova proprio nello stesso partito di Renzi e D’Alfonso alcune “pesanti” obiezioni. Da allora, ed è trascorso un anno, cosa ha fatto Camillo D’Alessandro, ha contattato i vertici del Pd? Si è confrontato con i vertici regionali, sempre del d, marchigiani?

Il sistema portuale regionale è un altro argomento sul quale D’Alfonso e D’Alessandro ci hanno detto di tutto e il contrario di tutto, promettendo grandi progetti per il futuro e fondi sul Masterplan ( che deve essere ancora approvato ma sopratutto finanziato ).

Insistono affermando che la nostra collocazione strategica è in funzione dell’autorità di Civitavecchia (non tutti sono d’accordo con questa ipotesi) e annuncia che il Presidente della Giunta regionale incontrerà nei prossimi giorni il Ministro Del Rio.

A oggi però restano i fatti che dicono l’esatto contrario: il Governo nazionale sul Piano della riforma dei porti, approvato dal Consiglio dei Ministri, inserisce il Porto di Ortona in una politica strategica completamente diversa da quella fino ad oggi sbandierata e propagandata dal governo regionale e, soprattutto, dal Partito Democratico. Oggi registriamo che Ortona e Pescara sono finiti nell’autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Ancona invece di Civitavecchia e addirittura scompare, anzi viene stralciata, Vasto dalla geografia portuale.

Chissà cosa riuscirà a ottenere D’Alfonso nel corso dell’incontro con Del Rio. La sua speranza – concludono Febbo e Sospiri – è forse quella di invertire una tendenza consolidata in questi 2 anni di amministrazione regionale con l’Abruzzo che ha visto ridurre drasticamente il proprio peso politico che si traduce in una sempre crescente scarsa considerazione del governo nazionale”.

LA REPLICA DI CAMILLO D’ALESSANDRO

‘Nel bollettino di propaganda n. 371 di Forza Italia, Sospiri e Febbo raggiungono apici mai toccati di disinformazione volutamente inconcludente. Non esiste alcuna aggregazione regionale tra Marche, Umbria e Toscana che escluda l’Abruzzo, per la semplice ragione che non è all’ordine del giorno la fusione tra regioni. Le Marche stanno sviluppando strategie condivise con l’Umbria, la Toscana, l’Emilia e l’Abruzzo  così come le sta sviluppando l’Abruzzo sia con le regioni adriatiche sia con quelle tirreniche, a partire dal Lazio.
Non esiste alcun legame tra questo e la riforma della portualità. Ancona è autorità portuale a differenza di Ortona e Pescara in ragione della consistenza del tonnellaggio, ossia per dati oggettivi, non per ragioni politiche. Se il centrodestra nei suoi 66 mesi di governo si fosse posto il tema del potenziamento dei nostri porti, forse oggi non ci sarebbe questo dato.
E’ chiaro che l’Abruzzo ha interesse ad un’alleanza alla pari con Civitavecchia, che porti valore aggiunto alla portualità laziale come alla nostra, più che ad un’integrazione con Ancona. Questa  è la posizione dell’Abruzzo che è stata già esplicitata in sede di Conferenza Stato-Regioni. Non c’è  dunque stato nessun fallimento della Giunta regionale, poiché tra Stato e Regioni sul tema del riordino delle autorità portuali e più in generale del piano strategico nazionale sulla portualità è in corso un dialogo costruttivo, che riguarda non solo l’Abruzzo e che deve essere portato a conclusione con ulteriori momenti di confronto già nelle prossime ore.
La scelta di collegare l’Abruzzo a Civitavecchia rientra pienamente nella strategia dei corridoi europei, oltre che nell’interesse strategico nazionale che dovrà necessariamente vedere una sempre maggiore connessione infrastrutturale, su ferro e gomma, tra le sponde tirrenica e adriatica poiché, come ha spiegato l’Ad di Rfi Italia Maurizio Gentile, i collegamenti tra il Mediterraneo ed il Baltico anche attraverso l’alta velocità passeranno sempre più per il corridoio adriatico, che per la sua conformazione presenta maggiori convenienze e minori costi. E sarà dunque interesse delle stesse regioni tirreniche stringere alleanze su questo ambito con le regioni adriatiche ed in particolare con l’Abruzzo, per le sue privilegiate prossimità e velocità di collegamento alla capitale.
Non pretendiamo che questi concetti siano di immediata comprensione per i consiglieri regionali Febbo e Sospiri, esponenti di un centrodestra che quando ha governato ha coltivato l’isolamento e teorizzato l’inutilità dei corridoi europei. Ci ripromettiamo di organizzare su questo ulteriori momenti di approfondimento conoscitivo, aperti alla loro partecipazione’, ha replicato in una nota Camillo D’Alessandro, consigliere regionale con delega ai trasporti.

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