“Un inutile esercizio di propaganda politica”. L’assessore regionale all’Istruzione Marinella Sclocco ha definito così, la votazione avuta ieri in Commissione consiliare sulla proposta di negare un “eventuale indottrinamento nelle scuole sulla teoria gender”.
“La teoria gender non esiste”, ha detto la Sclocco, “e non ha alcun fondamento scientifico. Per questo quella votazione è un’offesa al mondo della scuola e alla responsabilità e alla serietà dei docenti. Mi spiace rilevare, quindi, che la risoluzione proposta non è altro che in quanto il ministero dell’Istruzione ha già escluso qualsiasi tipo di insegnamento di teorie gender nella scuola italiana. Tale circolare del luglio scorso è ben conosciuta ed applicata anche dall’Ufficio scolastico regionale. E con il ministro Giannini concordo nel dire che chi parla di teoria gender compie una ‘truffa culturale'”.
Sel: “Intervenga Rapino”
Anche Sinistra Ecologia e Libertà Abruzzo esprimono sorpresa e sconcerto a riguardo, ritenendo “gravissima la posizione presa dal Capogruppo del Partito Democratico Mariani ed altri esponenti dello stesso PD, i quali hanno votato a favore della risoluzione esprimendo, di fatto, la loro contrarietà ad un provvedimento inserito nel Decreto ‘Buona Scuola’ dal loro stesso Partito a livello nazionale”. In un documento a firma di Mario Mazzocca, capogruppo Sel e Tommaso Di Febo, coordinatore Sel Abruzzo, infatti, si sottolinea che non esiste nessuna controversa e pericolosa ‘Teoria Gender’, ma solo una fondamentale e necessaria ‘Educazione all’affettività’ in più accezioni, caposaldo indiscusso di una società davvero inclusiva e aperta.
“Su questa gravissima risoluzione votata in commissione” si legge nella nota, “Marco Rapino, segretario regionale del Pd, ha il dovere politico di fare chiarezza perchè questa vicenda, ancora una volta, porta l’Abruzzo sulla ribalta nazionale per l’anacronismo della sua classe dirigente”.
‘Considero vergognosa l’approvazione con i voti di centrodestra e PD di una risoluzione contro la diffusione della fantomatica “teoria del gender” nelle scuole.
E’ gravissimo che si preveda un’ingerenza diretta della politica sulla libertà di insegnamento con la Regione che interviene presso l’Ufficio Scolastico Regionale.
L’obiettivo di questo genere di iniziative è l’intimidazione verso gli insegnanti per raccogliere il consenso dei settori più retrivi del mondo cattolico come l’Opus Dei che contrastano da sempre il riconoscimento dei diritti civili per le persone di diverso orientamento sessuale.
Questo genere di iniziative vanno contro l’orientamento europeo che da anni promuove:
– introduzione delle problematiche LGBT nei programmi scolastici nell’intento di incoraggiare la tolleranza e la comprensione tra personale e studenti e sensibilizzare in merito all’esistenza di strutture familiari non tradizionali. I materiali didattici potrebbero comprendere libri da condividere con i genitori, per contribuire a smontare stereotipi e spiegare la diversità sessuale;
– adozione nelle scuole di politiche anti-bullismo che comprendano espressamente l’omofobia e la trans fobia;
– formazione degli insegnanti su come aff rontare le problematiche LGBT nell’insegnamento e formazione di insegnanti e consulenti scolastici su come trattare i casi di molestie omofobiche e transfobiche.
[fonte: Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali 2009]
Tutte attività che un insegnante avrà timore di portare avanti per non ritrovarsi crocefisso come pericoloso propagandista di “teorie del gender”.
Ovviamente so bene che coloro che hanno proposto e votato questa risoluzione non sono degli integralisti religiosi ma semplicemente dei politicanti cinici e ignoranti che pur di raccattare qualche voto sono pronti ad accontentare qualsiasi lobby.
E’ grottesco che a promuovere simili iniziative a tutela della famiglia tradizionale siano esponenti di quel centrodestra abruzzese passato alla storia per le relazioni extraconiugali pagate con i soldi della Regione.
E’ ancor più grave la complicità della coalizione che è ormai impossibile definire di centrosinistra.
Mi domando come faccia Sel a continuare a sedere in questa maggioranza e in questa compagnia.
Se l’Italia è l’unico paese dell’Europa occidentale che ancora non ha riconosciuto unioni civili è grazie a questa omofobia istituzionale’, afferma Maurizio Acerbo di PRC-SE
‘I circoli abruzzesi UAAR esprimono tutta la loro indignazione per la recente mozione approvata dalla Regione Abruzzo sulla cosidetta “teoria gender”.
Notiamo con rammarico, che si sta facendo un gran baccano e addirittura si propongono iniziative censorie su qualcosa che non esiste.