Pescara. ‘La Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti dal 2008 pone l’incenerimento al quarto posto in una scala di cinque opzioni, appena prima delle discariche. Cioè è l’Unione Europea che boccia gli inceneritori, non gli esaltati comitatini che qualche fastidio a Renzi lo stanno pur creando.
Il Decreto attuativo in discussione è l’ennesimo frutto avvelenato dello Sblocca Italia, in particolare dell’Art.35 che accentra nelle mani del Ministero il futuro della gestione dei rifiuti.
Il “nuovo” Renzi invece propone la “vecchia” ricetta dell’inceritore salvifico, come se sia una grande idea trasformare i rifiuti in emissioni gassose pericolose per la salute e l’atmosfera e ceneri che a loro volta sono rifiuti pericolosi’, lo dichiara il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua.
‘Lo è esclusivamente per i grandi affari delle multi-utility, con impianti complessi che una volta costruiti bloccherebbero per decenni la filiera del riciclo perchè dovranno essere ammortizzati i costi di costruzione e moltiplicati gli utili nei bilanci di 4-5 società.
La filiera della prevenzione del riciclo invece crea più posti di lavoro e un’economia diffusa. Ma il governo dei lobbisti non si smentisce e ai benefici dei cittadini privilegia gli affari di pochi.
Questi impianti devono essere “nutriti” continuamente, l’esatto opposto di quello che prevede una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti che al primo posto delle attività da attivare vede la prevenzione della produzione degli stessi.
Applicando la norma europea sui rifiuti in poco tempo questi impianti sarebbero del tutto fuori mercato. Un paese civile ed avanzato scommetterebbe sull’economia circolare non su quella insostenibile che scarica gli inquinanti direttamente nei corpi dei cittadini.
Renzi dopo il rilancio delle fonti fossili vuole scommettere sull’inquinamento diffuso e sulle emissioni di gas climalteranti. Altro che COP21!
Ci organizzeremo di nuovo come avvenuto per Ombrina per rimandare al mittente questo ennesimo assalto al territorio abruzzese e alla salute dei cittadini’, conclude il Forum.
‘Nel corso degli anni come Rifondazione Comunisti e ambientalisti siamo riusciti a sventare in Abruzzo numerosi tentativi della lobby dei rifiuti di realizzare inceneritori. Se con Del Turco fu un nostro emendamento a impedire il via libera, con Chiodi fu non solo la nostra battaglia consiliare ma anche una provvidenziale inchiesta della magistratura che anche se non ebbe esiti penali rivelò il tipo di confronto in atto tra politica e imprese’, lo affermano in una nota congiunta Maurizio Acerbo (segreteria nazionale PRC) e Marco Fars (segretario regionale PRC)
‘Ricordiamo chiaramente che un noto imprenditore dei rifiuti spiegava che non bisognava aumentare la raccolta differenziata perché altrimenti non ci sarebbe stato abbastanza combustibile per l’impianto da realizzare.
Ci voleva il PD al governo nazionale con Renzi per imporre dall’alto con il decreto Sblocca Italia impianti non solo pericolosi per le emissioni inquinanti ma anche in contrasto con una moderna gestione del ciclo dei rifiuti.
Al business delle discariche si sostituisce quello dell’incenerimento, ma il risultato è che continueremo ad avere percentuali basse di raccolta differenziata.
Il parere positivo dato oggi dalla conferenza Stato-Regioni è un altro passo verso l’attuazione del decreto Sblocca Italia.
‘Intensa giornata istituzionale romana, quella odierna, per la Regione Abruzzo. Oggi, infatti, fra i vari punti all’ordine del giorno della Conferenza delle Regioni vi era quello inerente il parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Ambiente, recante “Individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale”, meglio noto come “Decreto Inceneritori”. In tale occasione la Regione Abruzzo, rappresentata dal Sottosegretario con delega all’Ambiente Mario Mazzocca, ha confermato il proprio parere negativo sul detto Decreto, parere per altro già formulato in sede di Commissione Ambiente lo scorso mese di settembre. Lo schema, si ricorda, prevede l’insediamento di un inceneritore sul territorio regionale abruzzese.
«Il decreto – interviene il Sottosegretario Mazzocca – contiene la previsione localizzativa di un ‘Impianto di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili’ proprio in Abruzzo; abbiamo dissentito dalle valutazioni effettuate dal Governo, generate dall’esame di dati tecnici non perfettamente allineati con quelli a nostra disposizione, soprattutto poiché riteniamo non adeguatamente considerate le particolari ed intrinseche condizioni del nostro territorio regionale, sia sotto il profilo geomorfologico che microclimatico, che lo rendono pressocché unico nel panorama nazionale. Inoltre, l’atto di indirizzo finalizzato alla compiuta definizione del nostro ‘Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti’ non prevede la realizzazione in Abruzzo di inceneritori o termovalorizzatori di sorta. Negativamente sis ono espresso anche le regioni Molise, Marche, Umbria e Lombardia».