Pescara. ‘Dopo una prolungata attività di trattativa seria, convinta, motivata, per certi versi anche estenuante che ha prodotto un risultato brillante:la nascita dell’azienda unica e la firma del contratto di secondo livello di TUA; tutto potevamo aspettarci fuorché di assistere ad una lite tra minoranza e maggioranza’. Inizia così una nota congiunta delle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal.
LA STORIA – ‘Come tutti gli abruzzesi ormai ben sanno, le scriventi OO.SS si sono impegnate negli ultimi sei anni perché si procedesse nella creazione di un’azienda unica per il TPL. Non era infatti procrastinabile la situazione che vedeva insistere in Abruzzo tre società pubbliche, tutte della regione, che operavano anche in concorrenza tra loro con evidenti costi ed influenze politiche spesso scellerate nelle scelte industriali.
Un’intera legislatura nonostante due leggi regionali (n.1/2011 e n.1/2012) non è stata sufficiente nemmeno per avviare il necessario processo di riordino. Nemmeno la difficile situazione economica di Arpa, conseguenza di investimenti operati senza copertura finanziaria e di servizi erogati senza contribuzione, ha mosso le coscienze di chi aveva titolo e competenza per agire.
Si è preferito far scorrere infruttuosamente le pagine del calendario tranquillizando gli animi e mentendo spudoratamente rispetto alle reali situazioni finanziarie; promettendo persino un tesoretto risolutore da 20 milioni di euro poi, ahi noi, risultato inesistente (cfr. verbale in data 09.10.2013 presso la sede dell’Assessorato ai Trasporti in Pescara).
Così con il cambio di legislatura si è dovuto letteralmente “correre” ai ripari sia da un punto di vista di adozione dei provvedimenti che in ordine al tempo impiegato/disponibile’, dichiarano al riguardo i sindacati.
‘TUA è nata per queste ragioni non in un contesto di tranquillità, ove ogni azione di programmazione potesse essere pensata, riflettuta, discussa, ma in un vero e proprio contesto di emergenza. Lo stesso processo di “fusione per incorporazione” si è rivelato l’unico strumento atto ad assicurare:
‘DI MALE IN PEGGIO – I ritardi con cui il governo centrale trasferisce le risorse alle regioni sta adesso determinando il grave ritardo con cui Regione Abruzzo eroga le contribuzioni quadrimestrali alle società di TPL.
L’IMMOBILISMO DIRIGENZIALE – Intanto nell’azienda TUA si vive in un clima di totale disorientamento con una dirigenza che ha innescato una interminabile melina su tutte le partite aperte senza che nessuno provveda a scuoterne gli animi ed a risolverne le invidie interpersonali tra gli stessi dirigenti divenute ormai di pubblico dominio. Nemmeno le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione producono effetti visto che ad esempio il bando per la ricerca del nuovo direttore generale non è stato ancora nemmeno pubblicato con le ovvie ripercussioni sull’organizzazione aziendale che vede permanere ancora quella delle tre aziende originarie con tutte le diseconomie del caso. Si nicchia persino sulla stessa applicazione delle soluzioni di risparmio offerte dal nuovo contratto e sulla cancellazione delle corse non contribuite con l’adozione di un necessario riordino dei programmi di esercizio.
ECCO PERCHE’ ALZIAMO I TONI – Insomma ci troviamo a segnalare una situazione paradossale che, se da un lato ha registrato un provvidenziale impulso con il cambio del governo regionale, oggi si trova impantanata da una strategia permeata di immobilismo che se non fosse strategia, sarebbe solo pura incapacità e la seconda ipotesi ci spaventa più della prima.
Ecco spiegato quindi il perché Organizzazioni Sindacali che tanto si sono spese per la creazione dell’azienda unica, ed altrettanto per la stipula di un accordo “responsabile”, si trovano oggi ad alzare la voce.