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Abruzzo, PD e Sel a confronto per la proposta di ‘reddito attivo’

Pescara. “Troppi poveri e redditi troppo bassi. Una parte concreta della popolazione abruzzese continua a soffrire, rimane indietro e di anno in anno fa più fatica a far quadrare i bilanci familiari, con troppi giovani senza lavoro. I dati ISTAT su economia e crescita della nostra regione, pubblicati ieri, non sono rassicuranti: alla voce reddito e lavoro siamo ancora una regione in sofferenza che non riesce a fare significativi passi in avanti o che viaggia a due velocità differenti.” Commenta così Marco Rapino, Segretario PD Abruzzo, i dati pubblicati lunedì dall’ISTAT.

Ci sono famiglie che hanno redditi sufficienti in crescita, dove c’è lavoro, benessere e dall’altra parte ci sono famiglie che vivono in condizioni di vita difficili. L’aumento, in termini percentuali, della soglia di povertà dal 26% del 2013 al 29,5 del 2014 apre di fronte a noi un quadro pericoloso: ¼ dei nostri concittadini sono a rischio esclusione sociale. A maggior ragione se si considera che in Abruzzo il reddito medio delle famiglie supera di poco i 25 mila euro l’anno, quasi 10 mila euro in meno rispetto alle famiglie Toscane e dell’Emilia Romagna.

“Altro dato che deve far riflettere è quello del reddito degli anziani e dei single, cifre che ancora una volta ci spingono verso il Sud. Gli anziani soli hanno un reddito mediano di 14.264 euro, annota l’Istat, poco più di mille euro al mese, mentre i single in età attiva hanno un reddito di 17.466 euro l’anno, ossia di soli 3 mila euro in più dei pensionati – continua il Segretario.

Questi sono indicatori che impongono alla politica nuove strategie di intervento. Dobbiamo come Partito democratico parlare, impegnarci di più e meglio sul fronte del lavoro, del sostegno alle imprese, degli incentivi alle politiche di sviluppo. Abbiamo necessità di creare occasioni migliori di lavoro e di tutela per i giovani, di dare aiuti concreti alle famiglie in difficoltà.

Non possiamo permettere che una parte della società abruzzese, e soprattutto il mondo dei giovani si distacchi da tutto, che non si senta parte attiva di una regione che deve puntare alla crescita, in tutti i settori, non solo economici, ma anche sociali e culturali.

Questi dati vanno discussi, portati nel dibattito dei circoli del Pd. Da questa crisi, infatti, rischiamo di uscirne acuendo la distanza tra ricchezza e povertà. Anche in Abruzzo come fatto in Puglia tramite il Fondo sociale europeo, o nel Friuli, dove c’é una iniziativa sperimentale, abbiamo bisogno di misure strutturali di sostegno alle fasce più colpite dalla povertà.”

“Per questo, conclude, il Pd ha aperto un confronto con Sinistra Ecologia e Libertà per avanzare una proposta di “reddito attivo” per le persone economicamente disagiate. Dobbiamo prendere coscienza diretta dei problemi se vogliamo pensare di risolverli.”